Cosa vedere a Firenze in un weekend?

Questo itinerario prevede l’arrivo a Firenze nel tardo  pomeriggio di venerdì e la ripartenza domenica dopo pranzo.

Un weekend a Firenze? Un piano semplicemente fantastico! Ma perché non divertirsi dedicando questo weekend alla scoperta dell’arte e della vita di uno dei più importanti artisti italiani, Michelangelo Buonarroti?
Ecco per voi un itinerario completo per un weekend a Firenze in compagnia del famoso artista.

Un weekend a Firenze alla ricerca dell’arte di Michelangelo vi poterà in alcuni dei musei più noti della città, come la Galleria dell’Accademia di Firenze. Lì ammirerete l’originale del David scolpito dal giovane artista. Allo stesso tempo conoscerete dei musei meno famosi, molto spesso dimenticati dai visitatori, come la Casa Buonarroti e il Bargello. Queste collezioni vi permetteranno di conoscere la vita, le sfide e le ambizioni di Michelangelo. L’itinerario vi porterà anche a scoprire i legami di Michelangelo con la famiglia Medici all’interno delle Cappelle Medicee. Infine, potrete omaggiare l’artista alla sua tomba situata oggi nella Basilica di Santa Croce.

Venite con me! Scopriamo assieme la vita di Michelangelo in un weekend a Firenze! 

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Firenze in un weekend sulle orme di Michelangelo

E’ arrivato venerdì! Potete chiudere le ultime faccende lavorative, salire sul treno e arrivare a Firenze. Se avete deciso di seguire le tracce di Michelangelo Buonarroti e dedicargli questi due giorni, non c’è modo migliore per iniziare il vostro soggiorno, che fare una passeggiata fino al Piazzale Michelangelo.

Il Piazzale Michelangelo è una terrazza panoramica progettata dall’architetto fiorentino Giuseppe Poggi negli anni sessanta dell’Ottocento. Il piazzale fa parte del progetto del cosiddetto Viale dei Colli, pensato da Poggi come “la più bella passeggiata al mondo”. Il viale corre attraverso i colli al Sud di Firenze unendo la Porta Romana con il fiume Arno. Il Piazzale venne dedicato al fiorentino più famoso. Nella loggia del piazzale Poggi voleva infatti collocare le copie delle opere dell’artista, creando un museo a cielo aperto.
La Loggia ospita oggi una caffetterie e le uniche copie delle opere di Michelangelo situate al Piazzale sono il David e le copie delle quattro allegorie della Notte, del Giorno, dell’Aurora e del Crepuscolo tratti dai monumenti funebri dei Duchi Medici della Sagrestia Nuova.

Oggi il Piazzale Michelangelo è il punto panoramico più gettonato. Da qui potete fare delle splendide foto sul centro di Firenze.

Giorno 1: Bargello

Nella mattina di sabato potete iniziare la vostra avventura con l’arte di Michelangelo visitando il Museo Nazionale del Bargello.

Il Bargello ospita oggi il Bacco di Michelangelo, scolpito dall’artista durante il primo soggiorno romano nel 1497. La storia della prima partenza dello scultore per Roma è legata alla figura del Cardinale Raffaele Riario, uno dei più noti collezioni d’arte antica dell’epoca. Riario conobbe Michelangelo perché cadde vittima di una truffa orchestrata dal cugino di Lorenzo il Magnifico, Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. La scultura di un cupido dormiente fatta dal giovanissimo Michelangelo venne sotterrata e poi venduta al cardinale “spacciata” per un reperto archeologico antico. L’eccellenza dell’arte del giovane fiorentino riuscì a confondere l’occhio dell’esperto. Il Cardinale acquistò l’opera come un originale romano. Solo più tardi gli arrivarono le voci sul possibile inganno. Dopo aver scoperto la verità, Riario volle conoscere questo giovane che era in grado di confonderlo e la cui arte riuscì a trarlo nell’inganno. Michelangelo partì per la prima volta per Roma dove scolpì la magnifica Pietà Vaticana e la statua di Bacco.

Questa scultura è il primo tentativo di Michelangelo di riprodurre gli esempi romani delle figure degli dei antichi. Bacco è un ragazzo giovane, completamente nudo, messo in posa che riprende il contrapposto dell’arte classica. La composizione che sfrutta il contrapposto raffigura una persona in piedi, con il peso appoggiato su una delle due gambe, con il ginocchio messo in avanti in modo che le spalle e le braccia ruotino nella direzione opposta. Questa scultura sarà un punto di partenza per il prossimo lavoro di Michelangelo, il David, commissionato dall’Opera del Duomo di Firenze nel 1501.

Al Bargello potete ammirare anche il Tondo Pitti di Michelangelo, un bassorilievo con Madonna e Bambino. In questa opera potete già osservare la tendenza dell’artista di giocare con la struttura del marmo, lasciando delle parti grezze e non rifinite.

Nello stessa sala troverete anche Il Bruto e il David-Apollo scolpiti dall’artista.

Inoltre il museo custodisce:

  • il Busto di Costanza Bonarelli di Bernini
  • il Perseo di Giambologna
  • il David bronzeo di Donatello
  • il tabernacolo dei Corazzai con la figura di San Giorgio di Donatello
  • il David di Verrocchio
  • la dama con il mazzolino di Verrocchio
Bacco, Museo Nazionale del Bargello

Galleria dell’Accademia

Dopo la visita al Bargello potete dirigervi verso la Galleria dell’Accademia. Al suo interno potete ammirare l’originale di David ma anche i famosi Prigioni di Michelangelo.

Il David non necessita di introduzioni. E’ l’opera più iconica dell’artista, commissionata dalle autorità ecclesiastiche come ornamento della Cattedrale. Per l’artista la possibilità di scolpire David doveva rappresentare una svolta nella sua carriera. Il gigante venne svelato dopo appena tre anni di lavoro incessante. Quando i fiorentini poterono ammirare il David, la perfezione del giovane eroe divenne per loro simbolo della virtù della Repubblica di Firenze, che prova a vincere contro i Golia, cioè il nemico rappresentato dalla famiglia Medici. Il David venne posizionato davanti al Palazzo dei Signori come simbolo dell’indipendenza e forza del debole stato.

Alla Galleria dell’Accademia potete ammirare, però, anche i Prigioni, quattro sculture non finite, iniziate dal maestro probabilmente per  la tomba del papa Giulio II, il più travagliato dei progetti dell’artista. La tomba, commissionata dal papa nel 1505, cioè appena un anno dopo la conclusione del David, inizialmente prevedeva la costruzione di una struttura architettonica indipendente, isolata nello spazio, da collocarsi all’interno della basilica di San Pietro. Questo primo progetto prevedeva circa una quarantina di sculture che dovevano decorare i quattro lati e i tre livelli del monumento.

Michelangelo lavorò su questo progetto per quarant’anni, riducendolo sempre di più e concludendo con un monumento molto più sobrio collocato all’interno della chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma. Le sculture non finite dei prigioni, probabilmente iniziate come parte di questo ambizioso progetto, vennero scoperte nel suo deposito di marmi a Firenze solo dopo la morte dell’artista. La famiglia Buonarroti le donò ai Medici. I Prigioni vennero poi collocati nella Grotta di Buontalenti nel Giardino di Boboli e oggi si trovano alla Galleria dell’Accademia.

 

David, Galleria dell’Accademia

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Dopo la passeggiata, puoi fermarti per la pausa pranzo.

Casa Buonarroti

Dopo pranzo potete dirigervi verso il quartiere di Santa Croce. Qui aveva le sue radici la famiglia Buonarroti. Infatti, qui si trova oggi la Casa Buonarroti.

La Casa Buonarroti è una ricca residenza della famiglia, costruita in gran parte già dopo la morte del famoso artista prevalentemente grazie ai suoi guadagni. Infatti, dopo la morte dell’artista nel 1564, il suo unico nipote, Leonardo, ereditò una grossa somma, frutto del successo dello zio.

La costruzione del palazzo come lo vediamo oggi iniziò nel 1612, realizzando l’ambizione del figlio di Leonardo, Michelangelo il Giovane.  La nuova dimora doveva glorificare l’illustre membro della famiglia. All’interno della casa troverete un salone dedicato allo scultore, decorato dai più importanti artisti attivi all’epoca a Firenze: Artemisia Gentileschi, Domenico Passignano, Cristofano Allori.

La collezione del museo include alcune delle opere di Michelangelo rimaste in possesso alla sua famiglia. La Madonna della Scala e La Battaglia dei Centauri sono due bassorilievi degli primi anni dell’attività dello scultore. In queste due opere potete vedere due studi di un giovanissimo ragazzo che si esercita imitando Donatello e osservando con attenzione i sarcofagi romani.

Casa Buonarroti

Santa Croce

Potete concludere questa giornata entrando all’interno della Basilica di Santa Croce, per rendere omaggio a Michelangelo sulla sua tomba.

Michelangelo morì a Roma il 18 febbraio 1564, tre settimane prima del suo novantesimo compleanno. L’artista voleva essere sepolto a Roma. Firenze, diventata la capitale del Ducato della Toscana e governata da Cosimo I de’ Medici, non era più casa sua. Cosimo, però, non poteva farsi sfuggire una tale occasione di autocelebrazione. Convinse il nipote dell’artista a trafugare il corpo dello zio per offrirgli una degna sepoltura nella città natale. Il funerale venne organizzato nella chiesa medicea di San Lorenzo. Fu un funerale degno di un principe. Le celebrazioni durarono due giorni. Il corpo dello scultore venne sepolto nella chiesa parrocchiale dei Buonarroti, la basilica francescana di Santa Croce.

Il monumento funebre venne progettato da Giorgio Vasari, il più importante artista alla corte del Duca Medici e cultore dell’arte di Michelangelo. La tomba unisce le tre arti in cui l’artista raggiunse l’eccellenza: la pittura con il baldacchino fittizio dipinto sulla parete; l’architettura con la struttura architettonica a parete e la scultura con il busto dell’artista e le allegorie delle tre arti. Infatti, la Pittura, l’Architettura e la Scultura si siedono sul basamento della tomba piangendo la perdita del maestro.

All’interno della Basilica non dimenticatevi di guardare anche:

  • Le tombe di Galileo, Macchiavelli, Rossini, Foscolo, Alfieri
  • Le cappelle dei Bardi e dei Peruzzi affrescate da Giotto
  • Il crocefisso ligneo di Donatello
  • L’Annunciazione Cavalcanti di Donatello
  • La Cappella Baroncelli con gli affreschi di Taddeo Gaddi
  • Il Crocefisso di Cimabue esposto nella sagrestia, gravemente rovinato dall’alluvione del 1966
  • La cappella dei Pazzi
  • Il refettorio con l’Ultima Cena di Taddeo Gaddi

Giorno 2: Cappelle Medicee

La mattina, dopo la colazione, potete continuare la vostra scoperta dell’arte di Michelangelo visitando le Cappelle Medicee.
Le Cappelle Medicee ospitano due cappelle funebri situate all’interno del complesso di San Lorenzo furono costruite per la famiglia Medici. L’impressionante Cappella dei Principi venne progettata da Matteo Nigetti e fu costruita a partire dal 1589 su richiesta del Granduca Ferdinando I de’ Medici.

Il secondo ambiente è la cosiddetta Sagrestia Nuova, progettata da Michelangelo per i due papi Medici, Leone X e Clemente VII. Anche se sarebbe più corretto dire: progettata per due amici d’infanzia, Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, e Giulio de’ Medici, figlio di Giuliano de’ Medici. Infatti, da adolescente Michelangelo iniziò la sua carriera sotto la protezione di Lorenzo il Magnifico. Grazie a questo legame conobbe i due ragazzi, suoi coetanei, membri dell’illustre famiglia. In quanto figlio di un patrizio non ebbe problemi a stabilire un rapporto d’amicizia con i giovani rampolli della casata. Giovanni divenne papa nel 1513, Giulio salì sul soglio pontificio nel 1523.

L’idea della cappella funebre dentro la chiesa di San Lorenzo nacque durante il pontificato di Leone X, dopo la morte dei primi due membri della famiglia che ricevettero il titolo ducale: Lorenzo de’ Medici Duca d’Urbino e Giuliano de’ Medici Duca di Nemours.

Michelangelo progettò la cappella e le due tombe riflettendo nelle sculture i diversi caratteri dei due duchi. Il riflessivo Lorenzo, influenzato da Saturno, siede immerso nei pensieri. Sul suo sarcofago l’Aurora si desta dal sonno e il Crepuscolo sta per addormentarsi. Dall’altro lato il guerriero Giuliano, il Duca-Marte, è pronto per alzarsi per combattere una nuova battaglia. Sotto di lui vedete la Notte e il Giorno, due momenti chiari e decisi, come il Duca.

La Sagrestia Nuova è uno dei più completi progetti di Michelangelo che unisce la scultura e l’architettura.

Cappelle Medicee

Scopri la storia della famiglia Medici, i Granduchi della Toscana, durante una visita guidata a Firenze!👇

Museo dell’Opera del Duomo

Dopo la visita alle Cappelle Medicee potete incontrarvi con l’artista all’interno del Museo dell’Opera del Duomo. La collezione del Museo include la Pietà Bandini, una delle ultime opere delle scultore. Michelangelo iniziò a scolpire la pietà pensando alla propria morte e alla propria sepoltura. L’opera doveva esprimere la profonda fede dell’artista. Infatti, nella faccia di Nicodemo, che lascia il corpo di Cristo nelle braccia della Madonna, Michelangelo raffigurò il proprio autoritratto. Così si mostrò come il portatore di Cristo, un fedele pieno d’amore e compassione.
Purtroppo il marmo scelto per la scultura risultò troppo duro. Preso dalla rabbia e frustrazione Michelangelo provò a distruggere l’opera non compiuta. La Pietà venne acquistata da Francesco Bandini, anche lui scultore e architetto. Bandini assunse il giovane Tiberio Calcagni il quale restaurò la scultura danneggiata e la integrò con la figura di Santa Maria Maddalena che sorregge Cristo da sinistra.

La Pietà venne acquistata dai discendenti del Bandini nel 1674 dal Granduca Cosimo III e collocata all’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Infine, l’opera venne portata al Museo dell’Opera del Duomo per motivi di conservazione nel 1981.

Altri tesori del Museo dell’Opera del Duomo sono:

  • le porte di bronzo del battistero
  • la Maria Maddalena di Donatello
  • l’altare di San Giovanni
  • la decorazione scultorea del Campanile di Giotto
  • le cantorie di Luca della Robbia e di Donatello

Dopo la pausa pranzo e un po’ di shopping, potete concludere il vostro weekend a Firenze!

Pietà Bandini, Museo dell’Opera del Duomo

Cosa fare nel weekend A Firenze?

Cosa potete fare a Firenze durante il vostro weekend nel tempo libero dalle visite museali? Sicuramente non potete perdervi un po’ di shopping. Firenze è famosa per le sue pelletterie artigianali, le botteghe orafe e alcune eccellenze della moda!

Non dimenticate di assaggiare alcuni dei piatti tipici toscani: le pappardelle al cinghiale, la trippa, il lampredotto o la bistecca alla fiorentina. Se visitate Firenze d’inverno dovete provare la ribollita, una densa zuppa di verdure e cavolo nero. D’estate potete rinfrescarvi con la panzanella, un’insalata di pane, pomodoro e cipolla.

Per un aperitivo, non dimenticate di assaggiare un negroni, un drink tipicamente fiorentino, creato per la prima volta al Caffè Casoni in Via de’ Tornabuoni per il Conte Camillo Negroni, che era solito ordinare un americano con il Gin al posto del tradizionale Selz.

A Firenze dovete anche assaggiare il gelato, uno dei migliori in tutta l’Italia! Quali sono le migliori gelaterie? Qui trovate una guida al miglior gelato in città.

Firenze in un weekend: Itinerario con Mappa

Dopo aver parlato di cosa vedere a Firenze in un weekend, ecco la mappa con l’itinerario completo:

Quanto costa un weekend a Firenze?

I prezzi di un soggiorno a Firenze variano durante l’anno. Novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo sono senza dubbio i mesi più economici. La primavera e l’estate sono le stagioni più care.

D’inverno una stanza doppia in un albergo 3-stelle costa circa 100 euro. A giugno lo stesso albergo può costare 150 euro a notte.

Un pranzo in una trattoria con un antipasto e un primo costa circa 25 euro a persona. Per una cena di 3 portate in un ristorante in centro dovete preventivare circa 45-50 euro a persona.

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