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Cosa vedere a Firenze in mezza giornata
Stai passando le tue vacanze in Toscana e vuoi fare un salto veloce per visitare Firenze? Sei in città di passaggio e non vuoi perderti le tappe più importanti?
Ecco per voi un itinerario per conoscere, e soprattutto, per capire alcuni aspetti fondamentali della storia di Firenze in una mezza giornata.
Le tappe per visitare Firenze in mezza giornata: la storia del potere
Vi porto alla scoperta delle più importanti piazze del potere, che raccontano la storia di questa importante città!
Per prenotare una visita a piedi del centro storico di Firenze clicca sotto:
Piazza della Repubblica
La storia di Firenze ebbe inizio proprio qui, dove oggi sorge la Piazza della Repubblica. Qui infatti si trovava il foro di Florentia, un piccolo castrum romano fondato negli anni 50 a.C. come una colonia per i veterani dell’esercito romano.
La fondazione di Florentia aveva un valore strategico, visto che la presenza dell’abitato, strettamente connesso agli appezzamenti di terreno assegnati ai coloni anche nella piana dell’Arno, permetteva un capillare controllo sul territorio dominato precedentemente dagli Etruschi.

La fondazione di Firenze
Nel mondo romano la fondazione di una nuova città prevedeva un rituale religioso, chiamato inauguratio. L’inauguratio veniva condotta da un sacerdote. Il rituale iniziava con una preghiera e l’interpretazione dei segni. Successivamente il sacerdote iniziava a tracciare uno schema, chiamato templum, orientato secondo le direzioni cardinali. Il momento centrale era il solenne pronunciamento del legum dictionem in cui il sacerdote chiedeva agli dei di manifestare la loro approvazione e la benedizione per il nuovo abitato.
I rituali romani dovevano garantire la protezione degli dei, cioè la clemenza degli elementi e della natura. La protezione degli dei era la garanzia della sopravvivenza della comunità.
Lo schema tracciato dal sacerdote durante l’inauguratio costituiva un punto di partenza per il tracciamento delle due strade principali, il cardo maior secondo l’orientamento nord-sud e il decumanus maior in direzione est-ovest. L’incrocio tra queste due strade delineava il foro e accanto al foro venne costruito il tempio dedicato a Giove Capitolino, il più importante degli dei.
Firenze romana
In Piazza della Repubblica potete ancora notare le tracce di questo impianto urbanistico. Via Roma e via Calimala seguono il tracciato del cardo massimo, mentre via degli Strozzi e via degli Speziali segnano il corso del decumanus massimus. L’odierna Piazza della Repubblica era perciò il centro del potere sociale e religioso con il foro e il tempio di Giove.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, quando gli equilibri di potere cambiarono drasticamente, lo spazio del foro venne trasformato in una semplice piazza del mercato. L’odierno impianto della piazza è frutto di una riqualificazione messa in atto nella seconda metà dell’Ottocento, quando Firenze divenne la capitale del Regno d’Italia.
Piazza Duomo
A due passi da Piazza della Repubblica trovate la Piazza Duomo con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il campanile e il Battistero di San Giovanni Battista. Questo è il centro religioso di Firenze, ma anche il luogo della manifestazione del potere nell’epoca medievale. Perché?
Dopo la caduta dell’impero romano iniziò un periodo caratterizzato da una forte incertezza. I secoli che seguirono portarono alla formazione di due nuovi centri del potere, quello papale e quello imperiale. A partire dal Duecento, però, tra questi due poteri iniziarono ad inserirsi i Comuni, cioè i governi delle città che cercavano autonomia sia dal papato che dall’Impero. A Firenze il governo del comune veniva assegnato ai rappresentanti delle corporazioni professionali, eletti attraverso le votazioni per dei mandati molto brevi.
Come, però, giustificare e legittimare il potere comunale in un’epoca in cui si pensava che il potere venisse da Dio? Sia il papa che l’imperatore, ma anche i re, regnavano grazie all’investitura divina e alla consacrazione del loro ufficio.
Il requisito di un mandato divino fece sì che i Comuni scelsero le figure dei santi protettori che legittimavano il loro potere sui territori dominati. Venezia si affidò a San Marco, Siena alla Vergine Maria e Firenze scelse San Giovanni Battista come il suo santo protettore.
Il Battistero di San Giovanni
Per questo motivo il Battistero di San Giovanni divenne il più importante tempio per i fiorentini. Dante lo chiamò “il bel San Giovanni” e la città investì delle immense somme di denaro per la decorazione del tempio, simbolo del potere e delle autorità comunali. La cupola del Battistero venne ricoperta da preziosi mosaici a fondo d’oro. Vennero poi eseguite tre paia di porte di bronzo e all’interno del Battistero venne posizionato l’altare d’argento dedicato a San Giovanni Battista.
La più importante manifestazione del potere territoriale di Firenze si svolgeva durante la festa di San Giovanni, il 24 giugno. Il fulcro dei festeggiamenti era una processione dei rappresentanti dei territori dominati da Firenze che passavano per la città portando dei doni. La processione finiva dentro il Battistero e i doni venivano posti sul magnifico altare d’argento, simbolo di forza, potere e autorità del Comune, garantiti e legittimati dal Battista.
La cattedrale di Santa Maria del Fiore
La cattedrale di Santa Maria del Fiore, che oggi sta di fronte al Battistero, costruita a partire dal 1296, doveva rappresentare la ricchezza di Firenze. Però è sempre stato il Battistero il simbolo del potere e della fierezza del Comune di Firenze.
La cattedrale al suo interno è fino ad oggi abbastanza spoglia. Non perdete tempo durante la vostra breve passeggiata aspettando in fila l’accesso alla chiesa. Vale la pena entrare nella cattedrale solo se avete una mezza giornata a disposizione per visitare anche gli altri monumenti di Piazza Duomo: il Battistero, la zona archeologica con i resti della chiesa di Santa Reparata e il Museo dell’Opera del Duomo.

Prenota ora una visita guita al complesso del Duomo (Battistero, Museo dell’Opera del Duomo e Cattedrale di Santa Maria del Fiore):
Piazza della Signoria
Via Calzaiuoli è oggi una delle strade principali del centro di Firenze che da Piazza Duomo vi porta nel cuore politico della città, Piazza della Signoria. La piazza è dominata dalla mole del Palazzo Vecchio, l’antica sede del governo repubblicano trasformata nel Cinquecento dalla famiglia Medici nel loro primo Palazzo Ducale.
La costruzione del Palazzo Vecchio iniziò nel 1299 secondo il progetto di Arnolfo di Cambio. Successivamente, nel 1350, il governo repubblicano decise la costruzione di una loggia antistante il palazzo nella quale svolgere le assemblee e le cerimonie pubbliche. La Loggia della Signoria, chiamata più tardi “dei Lanzi”, venne costruita tra il 1378 e il 1382.
La piazza, formatasi di fronte ai due edifici, divenne il centro del potere e qui si concentrò per anni il rituale civico. Qui, quotidianamente, si combatteva una battaglia politica tra i sostenitori del governo repubblicano e il partito dei Medici che, nel corso del Quattrocento cercarono di imporre la propria influenza sulla politica della città. A partire dal Quattrocento le opere d’arte esposte nella piazza vennero coinvolte in questo arduo scontro.

Giuditta e Oloferne di Donatello
La prima protettrice delle libertà repubblicane posta davanti al Palazzo dei Signori fu la Giuditta di Donatello. Questa scultura venne commissionata dalla famiglia Medici negli anni ’50 del Quattrocento. Inizialmente l’opera si trovava nel giardino del Palazzo e serviva da fontana.

La statua rappresenta Giuditta, l’eroina del Vecchio Testamento, che salvò il suo popolo dall’attacco degli assiri. Giuditta preparò una trappola per il comandante delle truppe nemiche, Oloferne, e si recò nella sua tenda di notte. Invaghito dalla bellezza della Regina, Oloferne abbassò le difese e bevve grandi quantità di vino. Quando il nemico non era più in grado di reagire, Giuditta tirò fuori la spada e tagliò la testa all’uomo salvando il suo popolo. La scultura mostra Giuditta pronta a colpire Oloferne.
La statua di Donatello venne rubata dai fiorentini nel 1494 durante il violento saccheggio del Palazzo Medici e la cacciata dei Medici da Firenze. La statua di Giuditta e Oloferne fu sottratta dal giardino mediceo e collocata davanti al Palazzo dei Signori.
Nella figura della donna che riesce a sconfiggere il forte avversario, i fiorentini videro subito simboleggiata la debole Repubblica Fiorentina alle prese con i Medici e con le potenze estere, la Francia, il Papato. Così, Giuditta, un’eroina simbolo di liberazione dai nemici, divenne la prima statua “repubblicana” ad essere collocata in questo luogo simbolico.
Il David di Michelangelo
Nel 1501 l’Opera del Duomo si rivolse al giovane scultore fiorentino, Michelangelo Buonarroti, chiedendogli di finire un pezzo di marmo già lavorato da altri, che doveva raffigurare David, il Re d’Israele e l’autore dei Salmi. La gigantesca statua doveva essere collocata in cima a una delle absidi della Cattedrale.

La gigantesca statua doveva essere collocata in cima a una delle absidi della Cattedrale. L’artista si mise al lavoro con così tanto impegno che la scultura fu eseguita in soli tre anni. Una volta compiuta e rivelata ai fiorentini, l’opera suscitò ammirazione e stupore per la rivoluzionaria visione dell’eroe biblico.
L’artista, infatti, trasformò il suo David in un eroe greco-romano: il profeta è rappresentato come un uomo maturo, completamente nudo e con la sola fionda che gli passa dietro le spalle. Il suo corpo, dalle proporzioni ideali, e scolpito con una stupefacente attenzione al dettaglio anatomico, trasuda forza, sicurezza e fierezza.
Molto presto i fiorentini conferirono al David, come avevano fatto prima con la Giuditta, un significato nuovo: la statua divenne il simbolo della Repubblica Fiorentina, l’incarnazione delle virtù di fortezza e ira a cui furono affidate le libertà e la gloria della città. La sua nudità simboleggiava la perfezione morale, la potenza e la bellezza del suo corpo esaltavano i valori umanistici della dignità dell’uomo.
Si decise di collocare il David davanti al Palazzo della Signoria, nel posto occupato precedentemente dalla figura della Giuditta. Il significato pro-repubblicano dell’opera era infatti evidente a tutti.
Il ritorno dei Medici
Il 12 agosto 1530, dopo il lungo assedio della città di Firenze da parte delle truppe dell’imperatore Carlo V, che voleva riportare i Medici al governo dello Stato, la Repubblica Fiorentina firmò la resa. Il potere ritornò nelle mani della famiglia Medici, nominati Duchi di Firenze. Nel 1537 il Duca Alessandro de’ Medici venne assassinato e il potere passò nelle mani del diciasettenne Cosimo de’ Medici.
Nonostante la sua giovane età, Cosimo fu un Duca ambizioso, la cui azione da subito mirava al rafforzamento e all’ingrandimento del Ducato di Firenze. Accanto all’azione politica, Cosimo mise in atto una vera e propria campagna propagandistica grazie alla quale il giovane Duca promosse l’idea della nobiltà della famiglia Medici e plasmò la propria immagine di potente e vittorioso Duca.
Il Perseo di Benvenuto Cellini
La commissione del Perseo allo scultore e orafo Benvenuto Cellini si iscrive in questa stagione di propaganda politica: il Perseo costituisce una risposta alle sculture “repubblicane” della Piazza, la Giuditta e il David.

L’opera rappresenta il giovane eroe mitologico che sconfisse il terribile mostro, la Medusa. Perseo è nudo, calpesta il corpo morto del nemico e nella destra tiene la spada, mentre con la sinistra mostra trionfalmente la testa mozzata della Medusa. Simbolicamente il Perseo rappresenta il Duca Cosimo e il suo forte potere sul territorio del Ducato.
Piazzale degli Uffizi
Subito dietro la Piazza della Signoria trovate la Galleria degli Uffizi, oggi uno dei più importanti musei d’Italia. Gli Uffizi ospitano numerosi capolavori di pittura italiana.
L’edificio che ospita la Galleria, però, venne costruito a partire dal 1560 come il centro del potere ducale della famiglia Medici in Toscana. Qui infatti si trovavano le sedi delle principali magistrature del Ducato.
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Il Piazzale degli Uffizi vi porta verso il fiume Arno e verso il Ponte Vecchio.
Ponte Vecchio
Il Ponte Vecchio è l’unico ponte di Firenze sopravvissuto alle distruzioni naziste del 1944. Venne costruito nel corso del Trecento come un ponte-mercato. Inizialmente nei negozi sul ponte i macellai vendevano la carne.
La collocazione del mercato di carne sopra il fiume era molto importante nel medioevo dal punto di vista dell’igiene in città. Infatti la carne poteva facilmente diventare fonte di contagio e il fiume permetteva un veloce smistamento di rifiuti, che venivano semplicemente buttati nell’acqua.
Le sorti del ponte iniziarono a cambiare con il governo dei Medici. I duchi prima costruirono il corridoio che univa gli Uffizi con il Palazzo Pitti, la loro splendida residenza privata. Successivamente spostarono le botteghe dei macellai in piazza del mercato, invitando sul ponte gli orafi.
Piazza Pitti
Seguendo il percorso del Corridoio Vasariano potete attraversare il fiume. Prima, sulla sinistra troverete la Chiesa di Santa Felicita, un antichissimo luogo di culto risalente al IV secolo. Al suo interno potete ammirare la magnifica Cappella Capponi (la prima a destra, subito all’ingresso) con la Deposizione di Pontormo, un’opera del tardo Rinascimento ancora oggi collocata nel luogo per il quale venne dipinta.
Continuando dritto su via Guicciardini, arriverete al Palazzo Pitti, una impressionante dimora privata dei Granduchi Medici.

Il Palazzo, assieme al giardino antistante, venne acquistato dalla moglie di Cosimo I, Eleonora di Toledo, nel 1549. A partire da quell’anno il Palazzo dei Pitti divenne una rappresentativa dimora dei Granduchi e il modello dei palazzi suburbani per i regnanti d’Europa. Il palazzo venne più volte ingrandito. Il giardino si trasformò in un giardino di rappresentanza e luogo di svago per la corte medicea.
Negli anni in cui Firenze fu la capitale del Regno d’Italia, il Palazzo Pitti divenne anche il Palazzo Reale e la residenza di Vittorio Emanuele II.
Qui si conclude la vostra passeggiata di mezza giornata a Firenze alla scoperta della storia della città attraverso le piazze del potere!
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Itinerario per vedere Firenze in mezza giornata (con mappa)
Ecco la mappa dell’itinerario per visitare Firenze in mezza giornata che vi ho suggerito: