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Cosa vedere a Firenze in 3 giorni? Ecco un itinerario completo delle attrazioni imperdibili per esplorare gli angoli meno noti della città
Cosa vedere a Firenze in 3 giorni evitando la folla? Firenze attira ogni anno tantissimi visitatori che affollano le strade della città e i suoi musei più famosi, la Galleria degli Uffizi e la Galleria dell’Accademia. Per tanti la folla può essere un efficace deterrente ad una gita a Firenze.
Lo sapevate, però, che si può visitare la città evitando la folla e allo stesso tempo scoprendone i capolavori artistici? In questo post scoprirai l’itinerario per visitare Firenze in tre giorni, conoscere la storia e la città senza dover per forza stare nelle lunghe file davanti ai musei!
L’itinerario di Firenze in 3 giorni
Vuoi passare 3 giorni a Firenze ma la folla ti spaventa? Ecco un itinerario completo per la tua visita in tutta calma e tranquillità:
- Il primo giorno potete iniziare la vostra visita dal quartiere di Santa Maria Novella, Oltrarno e la scoperta del Palazzo Pitti con i suoi bellissimi Giardini di Boboli.
- Il secondo giorno potete visitare il Museo di San Marco, il Museo del Bargello e rilassarvi nel Giardino Bardini e Giardino delle Rose.
- Il terzo giorno potete dedicare alla scoperta delle basiliche fiorentine: Santa Croce e Santa Maria Novella.
Questo tour di Firenze in 3 giorni prevede l’arrivo la mattina del primo giorno e la ripartenza nel pomeriggio del terzo giorno.
Firenze: cosa vedere in 3 Giorni
Appena arrivati a Firenze sicuramente avrete bisogno di rinfrescarvi un attimo. Per una pausa rilassante e golosa vale la pena dirigersi verso una delle caffetterie storiche: Scudieri in Piazza Duomo, Gilli in Piazza della Repubblica o Rivoire in Piazza della Signoria.
Dopo una pausa in una caffetteria potete partire alla scoperta del quartiere di Santa Maria Novella.
Visitare Firenze in tre giorni
Giorno 1: Santa Maria Novella, Oltrarno e Palazzo Pitti
Nel quartiere di Santa Maria Novella troverete tantissimi tesori nascosti come l’Officina Farmaceutica di Santa Maria Novella in via della Scala e la chiesa di Ognissanti.
L’ Officina Farmaceutica di Santa Maria Novella può essere considerata la più antica farmacia al mondo. Nacque assieme all’arrivo a Firenze dei frati domenicani che si sono stabiliti a Santa Maria Novella nel 1221. I frati divennero famosi per le loro abilità come speziali. Nel 1553 Renato Bianco, uno degli speziali cresciuti con i frati domenicani seguì Caterina de’ Medici nel suo viaggio in Francia. Secondo la leggenda così nacque “Acqua della Regina”, una fragranza creata per rappresentare l’eleganza e la regalità. Visitando la farmacia vi potete addentrare nel mondo dei profumi e fragranze piene di storia e fascino.
Dalla Farmacia potete incamminarvi lungo Via del Porcellana, dove negli anni ’80 del Quattrocento si trovava la fiorente bottega artistica di Sandro Botticelli. Infatti Botticelli abitò in questo quartiere e oggi la sua tomba si trova nella Chiesa di Ognissanti.
La chiesa è liberamente aperta alle visite e al suo interno potete ammirare tanti tesori d’arte. Sui lati delle navate troverete due affreschi quattrocenteschi: San Girolamo dipinto da Domenico Ghirlandaio e Sant’Ambrogio creato da Botticelli. Ghirlandaio è anche l’autore della decorazione nella Cappella Vespucci nella navata destra. La Cappella apparteneva alla famiglia di Amerigo Vespucci, il famoso cartografo che diede nome ai nuovi continenti scoperti oltreoceano, le Americhe. Nel transetto sinistro della chiesa potete ammirare un crocefisso dipinto da Giotto intorno al 1315. Il dipinto venne recentemente restaurato e oggi colpisce per l’intensità del blu oltremarino che decora la croce e le vesti della Madonna di San Giovanni Battista. Ad Ognissanti potete visitare anche la tomba di Sandro Botticelli che venne sepolto nella sua parrocchia.
Oltrarno
Dopo la visita alla Basilica potete dirigervi verso il quartiere di Oltrarno. Attraversando il fiume potete scoprire la parte meno conosciuta di Firenze (e sicuramente molto meno turistica). Qui potete visitare la magnifica Cappella Brancacci decorata nel corso del Quattrocento da Masolino, Masaccio e Filippino Lippi.
ATTENZIONE: Attualmente la Cappella è sotto il restauro. Il monumento è aperto alle visite ogni venerdì, sabato, domenica e lunedì. Per visitarla dovete prenotare i vostri ingressi in anticipo qui.
Dopo la visita alla Cappella Brancacci potete dirigervi verso la Basilica di Santo Spirito. Santo Spirito è la chiesa più importante in Oltrarno. Attuale Basilica venne costruita nella seconda metà del Quattrocento secondo un progetto di Filippo Brunelleschi. La particolarità del progetto consiste nella presenza delle cappelle semicircolari che circondano tutto il perimetro dell’edificio. Le cappelle godono fino ad oggi di patronato delle importanti famiglie fiorentine che le decorarono con delle opere dei migliori maestri.
Nella Cappella Nerli, infatti, potete ammirare la Pala Nerli di Filippino Lippi. La scena raffigura la Vergine con il Bambino e San Giovannino Battista con Santi Martino e Caterina d’Alessandria. I due committenti, Tanai Nerli e Nanna Capponi sono inginocchiati ai lati del dipinto. Dietro la loggia nella quale sono posizionate le figure si apre una bellissima vista sulla porta Sud di Firenze, la Porta Romana. Prima della Porta potete vedere il Palazzo dei Nerli davanti al quale il mercante saluta la moglie prima di partire in uno dei tanti viaggi di lavoro.
Il tesoro più prezioso conservato nella Basilica di Santo Spirito è il crocefisso ligneo di Michelangelo, scolpito dall’artista quando aveva appena 18 anni. Il crocefisso è oggi collocato nella sagrestia della chiesa. L’opera sorprende con la tenerezza con la quale venne rappresentato il corpo di Gesù. Cristo è raffigurato molto giovane, completamente nudo. Il suo viso invece della sofferenza comunica la calma e la tranquillità. Questa opera straordinaria venne regalata dall’artista ai frati agostiniani di Santo Spirito come ringraziamento per la loro ospitalità e accoglienza. Infatti, Michelangelo usufruì del supporto dei frati per eseguire le sezioni anatomiche sui corpi delle persone morte in anonimato e povertà nell’ospedale gestito dagli agostiniani.
Dopo la visita alla Basilica potete fermarvi per una pausa pranzo.
Palazzo Pitti e Giardino di Boboli
Dopo pranzo sarete pronti per scoprire la residenza privata dei Granduchi Medici, lo splendido Palazzo Pitti con il Giardino di Boboli. La residenza venne acquistata da Eleonora di Toledo e Cosimo I de’ Medici nel 1550. Nel corso dei secoli il palazzo venne più volte ingrandito e il giardino retrostante diventò lo spazio di rappresentanza per la corte medicea allo stesso tempo mantenendo la sua funzione agricola.
Al primo piano del Palazzo potete visitare la Galleria Palatina che conserva innumerevoli capolavori della pittura europea, una volta appartenuti alla famiglia Medici e ai membri della dinastia Asburgo-Lorena. Tra i dipinti più significativi troverete La Madonna della Seggiola e la Velata di Raffaello, Il Cupido dormiente di Caravaggio e le Conseguenze della Guerra di Rubens.
Giorno 2: Museo di San Marco, Museo del Bargello, Giardino Bardini e Giardino delle Rose
Il secondo giorno potete iniziare le vostre visite dal convento dal Museo di San Marco. Il San Marco è uno dei musei più belli di tutta Firenze. Ciò nonostante viene visitato da pochi.
Il museo preserva gli spazi del convento domenicano completamente ristrutturato nella prima metà del Quattrocento dall’architetto Michelozzo, grazie agli ingenti finanziamenti messi a disposizione da Cosimo il Vecchio de’ Medici. Una volta costruita la struttura del nuovo contento, i domenicani affidarono i lavori della decorazione interna ad un loro confratello, il pittore Fra Angelico. L’artista decorò con gli affreschi le celle dei frati, dipinse una bellissima Annunciazione all’ingresso del dormitorio e abbellì con la scena della Crocefissione la Sala Capitolare.
Museo del Bargello
Altro piccolo gioiello dell’arte che potete visitare è il Museo del Bargello. Si tratta di uno dei più importanti musei di scultura del mondo che ha come sede il Palazzo, costruito tra XIII e XIV secolo, del capitano del popolo e successivamente del Podestà di Firenze, utilizzato nei secoli anche come carcere. Nel museo sono conservate alcune delle più famose sculture degli artisti rinascimentali.
Durante la vostra visita non potete perdervi il Bacco scolpito da un giovane Michelangelo, il busto di Bruto e il Tondo Pitti, sempre di Michelangelo. Nello stesso salone al pianterreno troverete anche il toccante Busto di Costanza Bonarelli di Bernini e il Mercurio di Giambologna.
Al primo piano si trova il Salone del Quattrocento con le opere più importanti del rinascimento fiorentino del XV secolo. Qui potete ammirare il David bronzeo di Donatello e il suo San Giorgio per la chiesa di Orsanmichele. Accanto al tabernacolo di San Giorgio sono anche esposte le due formelle con la scena del Sacrificio di Isacco realizzate da Lorenzo Ghiberti e da Filippo Brunelleschi nel 1401 per il famoso concorso per la porta nord del Battistero del Duomo. Non vi scordate di salire al secondo piano per ammirare la Dama col Mazzolino di Andrea del Verrocchio, maestro di Leonardo.
Dopo la pausa pranzo potete attraversare l’Arno e dedicare il pomeriggio alla scoperta di due dei più bei giardini di Firenze.
Giardino Bardini e Giardino delle Rose
Il Giardino Bardini si trova su una collina tra Boboli e il Piazzale Michelangelo. Da orto e area dedicata a coltivazioni è stato trasformato in giardino all’inglese nell’ ‘800. Nel tempo vennero realizzati una spettacolare salita sulla collina tramite una scalinata barocca e un belvedere con vista sulla città. Il proprietario più celebre del giardino e della villa fu Stefano Bardini, un importante antiquario e commerciante d’arte attivo a Firenze alla fine dell’800.
Vi consiglio una passeggiata nel Giardino per poter godere di una vista privilegiata sulla città attraverso un percorso immerso nella natura. Se siete a Firenze in primavera, non perdetevi l’esperienza unica di passeggiare sotto il pergolato interamente ricoperto del glicine fiorito.
Verso sera potete anche salire sul Piazzale Michelangelo per assistere allo spettacolo del tramonto sull’Arno e i tetti di Firenze. Il mio consiglio è quello di raggiungere a piedi il Piazzale attraversando il Giardino delle Rose. Questo giardino è stato realizzato nell’epoca in cui Firenze divenne la capitale d’Italia ed è costruito a terrazzamenti e la sua particolarità, oltre alla splendida vista sulla città e le colline, è la collezione di moltissime varietà di rose. Da qui in pochi passi potete arrivare al Piazzale Michelangelo.
Giorno 3: Santa Croce e Santa Maria Novella
Vi consiglio di dedicare il terzo giorno, prima della partenza, alla visita di tre delle più importanti basiliche di Firenze. Potete dedicare questa giornata alla scoperta delle basiliche fondate dai due ordini mendicanti più importanti al loro arrivo a Firenze nel Medioevo.
Il quartiere di Santa Croce è dominato dalla piazza omonima e dalla Basilica di Santa Croce fondata dai Francescani alla fine del ‘200 in una zona abitata dai poveri lavoratori impiegati nella lavorazione della lana ma anche dai commercianti e banchieri.
Grazie alla loro presenza le decorazioni delle cappelle della chiesa sono state commissionate e finanziate, nel Medioevo, dalle ricche famiglie del quartiere ai più importanti artisti dell’epoca. Troviamo infatti la cappella della famiglia Bardi e la cappella dei Peruzzi affrescate da Giotto, la cappella Baroncelli decorata dall’allievo di Giotto Taddeo Gaddi.
Nel corso dei secoli la Basilica è diventata luogo di sepoltura delle personalità più in vista della città le cui tombe sono importanti sculture e opere d’arte: soffermatevi almeno sula tomba dello scultore rinascimentale Lorenzo Ghiberti, del politico e umanista Leonardo Bruni, di Michelangelo, di Niccolò Machiavelli e Galileo Galilei. Nell’ 800 la Basilica divenne poi luogo di sepoltura per importanti italiani, quindi il Pantheon d’Italia: ricordiamo la tomba di Vittorio Alfieri creata da Antonio Canova, la tomba di Gioachino Rossini o il cenotafio di Dante. Nel percorso di visita, tra le altre cose, potrete ammirare il grande Crocifisso di Cimabue restaurato dopo i danni subiti dall’alluvione del 1966.
Ultima tappa è Santa Maria Novella. Già nel 1211 i Domenicani iniziarono a progettare la costruzione dell’attuale Basilica in una zona che un tempo si trovava fuori dalle mura della città. La costruzione della chiesa proseguì per secoli, fino alla progettazione e creazione, a metà ‘400, della famosa facciata di Leon Battista Alberti, finanziata dal ricco mercante Giovanni di Paolo Ruccellai.
La facciata dell’Alberti è uno dei sommi capolavori del Rinascimento italiano: l’architetto usò i modelli razionali e geometrici dell’arte classica per creare una composizione nuova e originale basata sull’armonia di forme e colori. Vi consiglio di entrare nella Basilica a ammirare altri capolavori dell’arte fiorentina. Dentro troviamo infatti il grande crocifisso dipinto di Giotto, la Cappella Tornabuoni interamente affrescata con le Storie della Vergine di Domenico Ghirlandaio, la Cappella Strozzi con gli affreschi di Filippino Lippi, la Cappella Strozzi di Mantova con l’affresco di Nando di Cione che rappresenta delle scene infernali ispirate alla Divina Commedia di Dante.
Merita un’attenzione particolare l’affresco della Trinità di Masaccio nella quale l’autore mette in pratica l’invenzione della prospettiva di Brunelleschi all’interno della sua opera. Non perdetevi anche la visita ai vari chiostri e cappelle del convento della Basilica dove troverete vari affreschi e spazi riccamente decorati nel corso del Medioevo.
Visitare Firenze in tre giorni: quanto costa?
A Firenze l’alta stagione, con i prezzi più alti, sono la primavera e l’estate. I prezzi variano in base alla stagione: una camera in un hotel 3 stelle in alta stagione può arrivare a costare anche 250 euro. I prezzi in inverno e autunno sono notevolmente più bassi.
Per i pasti a pranzo i prezzi in un ristorante medio sono sui 25-30 euro, mentre a cena sui 35-40 euro.
Tour Firenze 3 giorni
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