- agata@guidemeflorence.com
- +39 348 135 1329
- Lunedì – Sabato 9:00 – 21:00
La Collezione Roberto Casamonti
Firenze, la culla del Rinascimento, ogni anno attrae milioni di visitatori a ammirare l’arte e l’architettura medievale e moderna. Firenze è la città di Michelangelo e Leonardo da Vinci e i musei fiorentini accolgono alcuni dei più grandi capolavori dell’arte moderna europea, da Tiziano a Rembrandt e Rubens.
Gli appassionati dell’arte contemporanea potrebbero pensare che a Firenze non si possono trovare molte mostre e collezioni interessanti, ma questo è semplicemente falso: Firenze, una delle città d’arte per eccellenza, è sempre stata un centro propulsore dell’arte contemporanea. Solo negli ultimi tre anni abbiamo potuto apprezzare le mostre di Bill Viola, Ai Weiwei e Marina Abramović a Palazzo Strozzi. La mostra di Peter Gromley si è appena conclusa agli Uffizi e al Forte Belvedere è sempre possibile trovare alcune interessanti mostre di arte contemporanea organizzate dall’associazione MUS.E. Se siete interessati all’arte italiana del XX secolo, potete visitare anche il Museo del Novecento che si trova in Piazza Santa Maria Novella.
La collezone Roberto Casamonti
Una delle più recenti collezioni di arte contemporanea aperte a Firenze è la Collezione Casamonti raccolta dal mercante d’arte fiorentino Roberto Casamonti e esposta al Palazzo Bartolini Salimbeni in Piazza Santa Trinita. Questa nuova galleria d’arte è stata inaugurata nel 2018 con l’esibizione della prima parte della Collezione Casamonti che comprende opere d’arte dall’inizio del XX secolo fino agli anni ’60 del secolo scorso. A maggio di ogni anno l’esibizione cambia e per i successivi dodici mesi abbiamo l’opportunità di goderci la mostra di opere d’arte dagli anni ’60 del Novecento fino alla nostra epoca.
La Collezione Roberto Casamonti costituisce un importante contributo all’offerta culturale dei musei fiorentini: possiamo qui vedere le opere di artisti che non sarebbero mai, altrimenti, rappresentati a Firenze. Ora, con la seconda parte della collezione, abbiamo la possibilità unica di ammirare i capolavori di Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti e altri artisti del circolo dell’ Arte Povera, opere di Anish Kapoor, Tony Cragg, Robert Rauschenberg and Andy Warhol. La mostra offre un’esaustiva panoramica sulle scuole e i movimenti artistici attivi in Europa e negli Stati Uniti dal 1960 ai nostri giorni.
Arte povera
Roberto Casamonti ha raccolto la sua collezione durante la sua attività professionale come mercante d’arte. Il criterio che lui seguiva nell’acquistare opere era il suo personale gusto e le sue idee sui movimenti artistici contemporanei. In qualche modo, percorrendo le sale del Palazzo Bartolini Salimbeni, non scopriamo solo le diverse scuole, ma incontriamo anche il collezionista stesso, la sua anima. Casamonti era particolarmente affascinato dall’arte povera, un movimento artistico che si è sviluppato in Italia alla fine degli anni ’60. Così, tutta la prima parte della collezione è dedicata alla produzione degli artisti che, a un certo punto della loro carriera, furono legati a questo movimento.
Gli artisti che formavano questo gruppo si interrogavano sul paradigma di un oggetto artistico fatto di materiali preziosi come il bronzo, il marmo o l’oro; sfidavano, inoltre, la divisione tradizionale tra scultura e pittura: Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Alighiero Boetti iniziarono a creare arte usando oggetti d’uso quotidiano e materiali semplici come il legno, il ferro, la plastica, i tessuti e l’acciaio. Allo stesso tempo cercarono di confondere i confini tra pittura e scultura, arte e non-arte, arte e la vita di tutti i giorni. Nella Collezione Casamonti potete ammirare uno dei ritratti allo specchio di Pistoletto, “Persona in piedi”, la composizione “Senza titolo”, del 1989, di Jannis Kounellis, fatta di legno, ferro, pietra e olio per lampade e il gigantesco ricamo “Tutto” di Boetti.
Nouveau Réalisme
Se nel 1967 In Italia German Celant, critico d’arte e curatore, utilizzò per la prima volta il termine “arte povera”, nel 1960 in Francia un gruppo di artisti firmò il Manifesto del Nuovo Realismo e diede vita a un movimento artistico il quale condivideva con l’arte povera alcuni obiettivi artistici. Gli artisti che formarono ilNouveau Réalisme, Yves Klein, Arman, Christo, Daniel Spoerri, César e altri, volevano rivoluzionare l’idea di arte e il concetto stesso di opera d’arte. Allo stesso tempo, quando fu lanciato il movimento Fluxus e l’arte del performance iniziò a prendere piede, i nuovi realisti iniziarono a sperimentare con il concetto di gesto artistico. Christo iniziò a “impacchettare” i monumenti e gli edifici storici, creando forme effimere e site-specific. Yves Klein “dipinse” i suoi dipinti usando come pennelli i corpi di ballerine che imprimevano le loro forme su tela durante le loro performance.
Il Nouveau Réalisme è ben rappresentato nella Collezione di Roberto Casamonti. Potete ammirare qui la documentazione di “The Pont Neuf wrapped” di Christo, la “Marque de feu – empreinte d’un nu (F7)” di Yves Klein del 1961 o la macchina da scrivere smontata “La Olivetti”, del 1989, di César.
Pop Art, Minimal Art, Video Art
Dopo la Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti, e in particolare New York, iniziarono a giocare un ruolo fondamentale sulla scena artistica internazionale. Per questo, anche nella Collezione Casamonti potete trovare alcune opere create da artisti americani dagli anni ’60 del secolo scorso in poi: sono presenti alcuni lavori di Andy Warhol e Robert Rauschenberg, che rappresentano il movimento americano della Pop Art, insieme alla scultura minimalista “Complex forms no 22” di Sol LeWitt, una composizione bianca composta di forme geometriche essenziali, che rappresenta perfettamente l’ambizione della minimal art a ridurre la scultura a semplici forme geometriche, astrazioni cubiche e superfici neutre.
L’ultima parte della Galleria è dedicata alle espressioni artistiche più recenti. In una piccola stanza potete ammirare il poetico video di Bill Viola del 2012, “The Encounter”, che ci invita a riflettere sulle nostre relazioni, comunicazione e l’incontro con la diversità.
L’opera che preferisco tra tutte quelle in mostra è “Untitled (Orange)” di Anish Kapoor, del 2015. Si tratta di uno specchio arancione concavo, che lascia lo spettatore con una forte impressione di confusione visiva. Con quest’opera, come con altre sue creazioni, Anish Kapoor riflette sull’idea di realtà, verità e esistenza, mostrandoci che ciò che osserviamo non sempre è reale e che non possiamo sempre credere ai nostri sensi. Il fatto che le sculture dell’artista confondano i nostri sensi è provato anche dall’incidente che accadde l’anno scorso alla Fundação de Serralves, il Museo di Arte Contemporanea di Porto, quando un visitatore italiano cadde dentro l’opera di Kapoor “Descent Into Limbo”. Perciò state attenti con “Untitled (Orange)”!
Indubbiamente una visita alla Fondazione Casamonti è una tappa d’obbligo per tutti gli amanti dell’arte contemporanea durante il loro soggiorno a Firenze. Sono sicura che questa mostra vi piacerà molto.
INFORMAZIONI PRATICHE:
Collezione Roberto Casamonti
Palazzo Bartolini Salimbeni
Piazza Santa Trinita, 1
ORARIO DI APERTURA:
Dal mercoledì alla domenica, 11:30 – 19:00 pm,
Ultimo ingresso alle 18:30.
BIGLIETTI:
10 euro – adulti
8 euro – bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, over 65, gruppi di almeno 10 persone, membri del FAI
GRATUITO – bambini sotto 6 anni, visitatori con disabilità e i loro accompagnatori, accompagnatori turistici, giornalisti, guide turistiche, possessori di Firenze Card.
Audio guida – 5 euro
sito web: https://collezionerobertocasamonti.com
Stai organizzando un soggiorno a Firenze oppure una vacanza in Toscana e ti interessano delle visite guidate? Contattami! Sarò felice di organizzare i tuoi tour!