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I monumenti storici di Siena
Eccoci con il secondo articolo su Siena. Nell’articolo precedente vi ho dato alcune informazioni pratiche sulla città, sulla sua storia e sulla tradizione senese più importante, il Palio. Però Siena è molto più di questo! Ora vi voglio introdurre nel magico mondo dell’arte a Siena: vi parlerò degli artisti senesi più importanti del XIV secolo: Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti. Cosa non potete perdere durante la vostra visita a Siena?
Il Palazzo Pubblico e l’arte politica a Siena

Quando si arriva a Siena si nota subito che si sta camminando attraverso una città medievale: a causa dei metodi urbanistici medievali, le strade della città sono buie, strette e sinuose. La sensazione di chiusura è così forte che quando un visitatore prende una strada stretta che conduce alla Piazza del Campo, un vasto spazio aperto, simile a un palcoscenico di un teatro o a un’enorme conchiglia, rimane a bocca aperta e meravigliato non appena si affaccia sulla piazza.
La Piazza del Campo è la piazza principale di Siena, creata durante il ‘200 per accogliere il mercato. Durante il ‘300 il Campo diventò il centro della vita politica cittadina grazie alla costruzione del magnifico Palazzo Pubblico, sede del governo di Siena.
Dal punto di vista politico il periodo che va dal 1287 al 1355 fu particolarmente importante per Siena: in quell’epoca la città era retta dal Governo dei Nove formato dal podestà, il magistrato più importante, e da nove Consoli della Mercanzia eletti tra i membri maschi della classe media senese. I consoli erano commercianti e artigiani e la loro carica durava due mesi: in questo modo una larga parte della società senese era coinvolta nel governo della città e attivamente condizionava la vita politica ed economica di Siena. In effetti il Governo dei Nove influenzò profondamente e a lungo la vita artistica e sociale della città: molti dei più importanti monumenti giunti fino a noi furono commissionati proprio in questo periodo.

Il Governo dei Nove non promosse solo la costruzione del Palazzo Pubblico, plasmando lo spazio in cui si sarebbe esercitato il potere, ma ingaggiò anche degli artisti locali per la decorazione delle stanze principali del Palazzo. Usando il potere delle immagini, i governatori volevano comunicare precisi messaggi e valori alla cittadinanza, miravano a promuovere la loro idea di governo e a garantire l’appoggio della popolazione alla loro attività politica. Nel 1315 Simone Martini, un pittore senese già famoso, decorò la Sala del Consiglio con la Maestà, un magnifico affresco che rappresentava la Vergine Maria in trono, circondata da santi e angeli, un vero tesoro d’arte a Siena.
L’affresco, a parte il suo significato religioso, ha anche una valenza politica. Infatti, l’artista ha incorniciato la scena principale con una striscia decorata che mostra le figure dei quattro evangelisti e i profeti. Incluse entro la cornice troviamo varie iscrizioni contenenti delle parole pronunciate dalla Vergine ai governatori di Siena: Maria li ammonisce da un uso improprio del loro potere e ricorda che il potere non può danneggiare i meno abbienti.

Nelle adiacenti pareti della stanza, i governatori vollero rappresentare le più importanti vittorie dell’esercito di Siena del ‘300 e ‘400. Nel 1363 Lippo Vanni dipinse la Battaglia della Val di Chiana e nel 1480 Cristofano Ghini e Francesco D’Andrea aggiunsero la scena della Battaglia di Poggio Imperiale, nella quale, l’anno precedente, i senesi vinsero su Firenze. Tuttavia, la scena più bella e l’opera d’arte più famosa a Siena è l’affresco che rappresenta Guidoriccio da Fogliano e la conquista del Castello di Montemassi.
Guidoriccio, il capitano delle truppe senesi è rappresentato a cavallo, di profilo, come se fosse un imperatore romano. Lui e il suo cavallo indossano una preziosissima tunica dorata decorata con bande di losanghe nere. Sullo sfondo si può notare un paesaggio arido, pressoché deserto, con un campo militare sulla destra e il Castello di Montemassi in cima a una collina sulla sinistra. L’affresco ha sollevato vivaci dibattiti sulla sua attribuzione. Buona parte dei critici lo riporta alla mano di Simone Martini che, secondo un documento in nostro possesso, ottenne la commissione dal governo di Siena per dipingere il Castello di Montemassi nella sala nel 1328. Tuttavia i restauri condotti nel 1980 rivelarono che la figura di Guidoriccio ricopre un precedente affresco dipinto nel 1364 da Lippo Vanni: è, dunque, impossibile che nel 1330 Simone Martini abbia potuto dipingere l’affresco su un altro affresco del 1364. Per questo motivo alcuni storici dell’arte pensano che l’attuale composizione sia in realtà un pastiche dipinto tra il ‘700 e l’800. La risposta a questa domanda rimane ancora un vero mistero.

Lo scambio e la comunicazione politica tra il governo e la società senese non terminarono qui. Tra il 1338 e il 1339 Ambrogio Lorenzetti decorò le mura dell’adiacente sala, la cosiddetta Sala della Pace, con gli affreschi rappresentanti le Conseguenze del buono e del cattivo governo. Questo lavoro eccezionale rappresenta un esempio unico tra gli affreschi politici del ‘300 italiano.
La composizione è distribuita su tre pareti. Sulla parete centrale si può vedere una figura femminile seduta su un trono, la Giustizia; la Sapienza Divina sopra di lei tiene la bilancia della Giustizia. Sotto di lei, l’allegoria della Concordia raccoglie i due fili provenienti dai due piatti della bilancia e li unisce creando una corda. Lei, dopo, offre questa corda ai cittadini senesi e attraverso questo filo la cittadinanza viene unita, tutti assieme tengono la corda nelle loro mani. Questa è una raffigurazione molto convincente dell’ideale di armonia e unione tra i cittadini: tutto si basa su un semplice gioco di parole, “con” e “corda” che formano “concordia”.
I senesi così riuniti dalla Concordia diventano una comunità e la loro processione raggiunge il trono di un uomo, vestito di nero e bianco, che regge uno scudo e uno scettro e tiene in una mano la corda data dalla Concordia, e che altri non è che la doppia allegoria del Bene Comune e del Comune Senese. Anche per questo è circondato dalle virtù: Carità, Speranza e Fede sopra di lui, e Pace, Fortezza, Prudenza, Magnanimità, Temperanza e Giustizia accanto a lui.
La figura centrale rappresenta il governo senese, che, ispirato dai più nobili ideali, regge Siena e garantisce prosperità, pace e unità alla comunità. In effetti, le Conseguenze del Buon Governo sono rappresentate nella parete vicina e si riferiscono chiaramente alla situazione socio-economica di Siena sotto il governo dei Nove: nell’affresco, infatti, è mostrata una giornata-tipo della Siena del ‘300, con le persone della città impegnate nelle loro occupazioni e lavori, come i calzolai, i muratori che costruiscono un nuovo edificio, i tessitori e i contadini, ma anche ragazze che ballano allegramente e nobili che entrano in città. Dietro alle mura della città si apre il contado, la campagna senese dove gli agricoltori lavorano al raccolto e i mercanti viaggiano con i loro vari beni destinati alla compravendita. Insomma, una città dinamica, vivace, indaffarata e ricca.

Lo scopo di questo unico affresco è quello di mostrare che un buono e onesto governo può garantire la coesione sociale tra i cittadini e può portare anche benessere e pace. Per essere ancora più eloquente, la decorazione include anche la rappresentazione, dipinta sempre da Ambrogio Lorenzetti, della situazione contraria a quella del buon governo: le Conseguenze del Cattivo Governo. Prima di tutto vediamo un’allegoria del Cattivo Governo chiaramente riferibile, per opposizione, all’immagine del bene comune della parete opposta.
Qui il Tiranno siede su un trono circondato dai vizi: Avarizia, Orgoglio, Vanagloria sopra, e Crudeltà, Tradimento, Frode, Furia, Divisione e Guerra al fianco. Sotto di lui possiamo vedere una povera donna, l’allegoria della Giustizia, incatenata e imprigionata, impossibilitata ad agire. Sulla sinistra vediamo Siena governata dal Tiranno. Questa parte dell’affresco è piuttosto danneggiata, ma possiamo ancora riconoscere la morte e la povertà nella città; ci sono soldati ovunque; nella campagna i campi sono lasciati nell’incuria e i villaggi sono dati alle fiamme; i palazzi della città cadono a pezzi. C’è forse un modo migliore per convincere i senesi dell’importanza del bene comune e della coesione sociale? L’attualità di questi affreschi continua a sorprenderci ancora oggi.

La Cattedrale di Siena e i suoi tesori d’arte

La Cattedrale di Siena è una delle più belle chiese d’Italia e è uno dei tesori d’arte a Siena. La basilica attuale venne costruita durante il ‘200 su una struttura preesistente del IX secolo. Secondo la tradizione la chiesa fu consacrata l’8 novembre 1179 dal papa senese Alessandro III. Nel 1339 gli amministratori della cattedrale promossero un nuovo ambizioso progetto volto all’allargamento della chiesa esistente, anche perché, nello stesso periodo, Firenze stava costruendo una nuova cattedrale, che avrebbe superato, nelle dimensioni, la chiesa senese. Questa era una ragione più che sufficiente, per i senesi, per pianificare un ingrandimento del loro principale tempio che rappresentava la forza dell’intera comunità.
L’idea fondamentale consistette nella trasformazione della costruzione esistente nel transetto di una cattedrale nuova e più grande. I lavori comportarono la costruzione di un nuovo Battistero, che avrebbe fatto da supporto all’allungamento della chiesa. Allo stesso tempo, i senesi iniziarono a costruire una nuova e più estesa navata della loro chiesa. Sfortunatamente la peste del 1348 costrinse i senesi a interrompere i lavori di questo ambizioso progetto. Passata la peste, però, Siena era troppo debole per continuare una costruzione della nuova cattedrale. Negli anni successivi sono poi emersi dei problemi strutturali ai muri della nuova chiesa. Così, gli amministratori decisero di abbandonare il progetto iniziale e di concludere i lavori sull’impianto della vecchia cattedrale: l’area dell’altare maggiore fu ingrandita e vennero conclusi i lavori del Battistero.
Siena continuò, però, a investire nella decorazione della Cattedrale e del Battistero, e i loro sforzi portarono alla creazione di una delle più ricche e belle chiese dell’Italia.
Durante la vostra visita non potete tralasciare:
- La facciata – la magnifica facciata gotica della cattedrale è decorata con le statue di Giovanni Pisano, scolpite tra il 1284 e il 1297, che rappresentano profeti, patriarchi, filosofi e gli evangelisti. Oggi gli originali delle statue sono conservati nel Museo dell’Opera del Duomo. In cima alla facciata troviamo il mosaico, fatto nel XIX secolo, con le scene tratte dalla vita della Vergine: La presentazione al Tempio, La nascita di Gesù e L’Incoronazione della Vergine.
- Il pavimento – il pavimento della cattedrale di Siena è decorato con delle tarsie marmoree che uniscono il commesso con la tecnica del graffito. Le decorazioni sono state create a partire dal 1369 fino a fine ‘700. Si possono vedere scene allegoriche, come l’Allegoria della Fortuna disegnata da Pinturicchio, le figure delle Sibille e le storie dei profeti dell’Antico Testamento. Il pavimento oggi viene coperto, per gran parte dell’anno, con una protezione, ma è possibile ammirare l’intera decorazione in alcuni periodi dell’estate e dell’autunno. Per avere informazioni aggiornate sulla visita, controllate il sito della Cattedrale.
- Il pulpito di Nicola Pisano – tra il 1265 e il 1268 Nicola Pisano, uno dei più importanti scultori attivi in Toscana nel ‘200, scolpì un pulpito di marmo per la Cattedrale di Siena, uno dei veri gioielli d’arte medievale a Siena. La struttura ottagonale, supportata da nove colonne, rappresenta le scene della Vita di Cristo e del Giudizio Universale.
- La Biblioteca Piccolomini – questa stanza doveva accogliere i libri del papa senese Pio II Piccolomini. Fu commissionata dal nipote del papa, il cardinale Francesco Piccolomini Todeschini, eletto successivamente papa con il nome di Pio III. Le pareti della libreria sono decorate da degli affreschi di Pinturicchio, disegnati in collaborazione con Raffaello, che illustrano delle scene della Vita di Enea Silvio Piccolomini, dalla sua partecipazione al Concilio di Basilea, fino alla sua elezione al trono pontificio, la canonizzazione di Santa Caterina da Siena e la sua partecipazione alla crociata contro l’Impero Ottomano.
Il Museo della cattedrale e la Maestà di Duccio
Dopo la visita alla Cattedrale, non mancate di esplorare il Museo della Cattedrale che custodisce numerose opere d’arte a Siena. All’interno potete trovare le statue originali della facciata e la meravigliosa vetrata disegnata da Duccio di Buoninsegna ed eseguita da alcuni ignoti mastri vetrai tra il 1287 e il 1290. Nella parte centrale della finestra potete trovare tre episodi della Vita della Vergine: il Transito, l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine. Ai lati potete vedere i quattro evangelisti e, al centro, ci sono le figure dei santi patroni di Siena, San Bartolomeo, Sant’Ansano, San Crescenzio e San Sabino. Osservate bene i colori di questo capolavoro unico nel suo genere, perfettamente conservatosi fino a noi.

Al primo piano del museo trovate anche la Maestà di Duccio di Buoninsegna, uno di più importanti tesori d’arte a Siena, che decorava l’altare maggiore della cattedrale fino al 1506. L’opera venne realizzata tra il 1308 e il 1311 e venne portata in cattedrale con una processione solenne attraverso le strade di Siena. Oggi, disassemblata, la Maestà è una gigantesca composizione decorata su entrambe le facciate: la parte frontale rappresenta la Vergine in trono con Santi, Profeti, Evangelisti; sul retro la Vita di Gesù viene narrata in ventisei pannelli. Il dipinto venne spostato in un altare laterale nel 1506 e nel 1771 fu frammentato e trasferito nella chiesa di Castelvecchio di Siena. I pannelli più grandi ritornarono nella Cattedrale e nel 1878 vennero ancora spostati nel museo. Anche se alcuni di questi frammenti sono definitivamente perduti, gli studiosi discutono ancora oggi sull’ordine che le scene seguivano originariamente.

Alla fine della vostra visita al museo potete salire sul “facciatone”, il muro della facciata non finita che doveva decorare la nuova, e mai conclusa, cattedrale. Dalla cima potete ammirare una bella vista su Siena e la sua campagna circostante.
Sono sicura che la vostra visita a Siena sarà meravigliosa!
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