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L’approccio alla storia europea è ancora oggi basata sul punto di vista maschile. Non deve dunque sorprenderci il fatto che anche la storia della famiglia Medici si concentra principalmente sull’analisi delle figure maschili: Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Cosimo I e i suoi due figli, Francesco e Ferdinando. Tuttavia la storia delle figure femminili della famiglia Medici non è meno interessante o rilevante. Lorenzo il Magnifico, infatti, non sarebbe diventato un leader e stratega politico di successo senza la guida della madre Lucrezia Tornabuoni. Il ruolo della famiglia Medici in Europa non sarebbe stato lo stesso senza Caterina e Maria, le due Medici regine di Francia. Firenze non sarebbe la stessa senza Eleonora di Toledo, la moglie di Cosimo I de’ Medici e Duchessa di Firenze.
Grazie alla mostra allestita a Palazzo Pitti “Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze”, curata da Bruce Edelstein e aperta fino al 14 maggio 2023, possiamo comprendere l’importanza di Eleonora per Firenze, per la dinastia dei Medici e l’arte fiorentina della metà del XVI secolo.
Eleonora e le sue origini spagnole
Dal momento che, come detto, si è da sempre adottata un’ottica prevalentemente maschile per la ricostruzione storica, l’influenza di Eleonora su Firenze e il suo impatto sullo Stato fiorentino sono sempre stati sottostimati. Considerando la rilevanza delle donne per il successo della famiglia Medici, non penso sia corretto definire Eleonora come “eccezionale”: questo termine implica che la carriera di successo di una donna fosse qualcosa di fuori dalla norma all’epoca, mentre siamo noi che continuiamo a considerarla un caso unico. Eleonora fu una donna privilegiata del suo tempo che riuscì con successo a ricoprire importanti ruoli e cogliere le occasioni e possibilità che la vita le offriva.
Eleonora di Toledo nacque nel 1522 ad Alba de Tormes in Spagna ed era figlia di Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga. Nel 1532, quando Eleonora aveva dieci anni, suo padre assunse l’incarico di viceré di Napoli e iniziò a governare il Regno di Napoli in nome dell’imperatore Carlo V. La famiglia si trasferì a Napoli e la giovane Eleonora visse i primi anni di regno del padre, segnati da riforme e investimenti nelle residenze private della famiglia.
Dopo una decina di anni Pedro de Toledo riuscì a conquistarsi un governo saldo sullo Stato. Egli accentrò, infatti, l’amministrazione a Castel Capuano, promosse la costruzione delle nuove mura di Napoli e espanse l’arsenale. Allo stesso tempo volle accrescere il prestigio della famiglia, costruendo anche una nuova residenza suburbana, gli Horti Toledani, a Pozzuoli. Questo nuovo progetto prevedeva un palazzo, un giardino e una fattoria gli Horti Toledani divennero motivo di orgoglio per Pedro, il segno tangibile della sua campagna di restaurazione del Regno di Napoli e espressione delle ambizioni politiche della famiglia de Toledo.
Eleonora e Cosimo, la coppia ducale di Firenze
Il matrimonio della figlia Eleonora con il giovane duca di Firenze Cosimo I de’ Medici era parte della strategia dinastica di Pedro. Anche per Cosimo la scelta di Eleonora presentava la possibilità di rafforzare relazioni con la Spagna e gli Asburgo. La coppia si sposò per procura, senza alcun incontro di persona, il 29 marzo 1539. La giovane duchessa, diciassettenne, arrivò in Toscana il 22 giugno 1539 e incontrò per la prima volta suo marito il giorno dopo.
L’elemento più sorprendente della vicenda è che Eleonora e Cosimo si rivelarono in realtà un buon accoppiamento. Ovviamente un buon accoppiamento nell’Europa del ‘500 non è esattamente ciò che ci si aspetta da una coppia felice oggi. Nel passato il modo di vivere le emozioni e i sentimenti seguiva regole rigide e ogni tipo di relazione era codificata e rientrava in un rituale.
I legami tra coniugi erano caratterizzati dalla “philia”, un amore razionale e duraturo, molto diverso da “eros”, la passione incontrollabile e irrazionale. Nel passato “eros” era considerato una forza esterna che prendeva il controllo su un essere umano. La “philia” che univa Cosimo e Eleonora era quindi un forte sentimento di attaccamento e complicità generato dalle stesse ambizioni e dagli stessi obiettivi. Sappiamo dalle fonti contemporanee che Cosimo era molto devoto alla moglie. Vincenzo Fedeli, l’ambasciatore veneziano alla corte fiorentina, scrisse che dopo essere diventato principe, Cosimo non ha mai più conversato con una donna che non fosse sua moglie[1].
Firenze di Eleonora
Il contributo di Eleonora di Toledo al governo di Cosimo fu uno dei fattori che garantirono il successo politico al giovane duca. I progetti di Cosimo per il suo ducato erano molto ambiziosi, visto che contemplavano l’allargamento dello Stato. Alla fine degli anni ’50 Cosimo riuscì infatti a ottenere il controllo della Repubblica di Siena. Nel 1569, quindi dopo la morte di Eleonora, il ducato dei Medici si trasformò nel Granducato di Toscana, fatto che rinforzò la posizione della dinastia medicea nel contesto della diplomazia europea.
Firenze, capitale dello Stato, nel corso del ‘500 subì grandi trasformazioni. Cosimo e Eleonora spostarono la loro residenza all’antica sede del Comune, il Palazzo dei Priori, e trasformarono così l’edificio simbolo della Repubblica fiorentina nel primo palazzo ducale dei Medici. Il palazzo venne ampliato e decorato da Giorgio Vasari e da numerosi artisti attivi nella sua bottega.
Dal 1560 Vasari iniziò a lavorare anche alla costruzione del nuovo complesso destinato agli uffici dell’amministrazione dello Stato. Gli Uffizi divennero presto il centro del governo del Ducato e lo spazio di rappresentanza dove la famiglia Medici esibiva la propria ricchezza, posizione, le sue ambizioni come guida di un importante Stato europeo.
Eleonora come manager dei beni di famiglia
I successi di Cosimo furono possibili anche grazie a Eleonora e al suo contributo nel governo dello Stato. La ricchezza della sua famiglia rappresentò un significativo apporto alla strategia politica di Cosimo. Il matrimonio non portò solo la cospicua cifra di 50000 scudi della dote di Eleonora, ma anche, per Cosimo, la possibilità di prendere in prestito dalla moglie ingenti somme di denaro, per tutta la vita. Come ricorda Bruce Edelstein, dal 1553 i debiti di Cosimo verso Eleonora erano così ingenti che egli decise di garantire alla moglie un guadagno annuale di 10000 scudi dalle tasse fiorentine sul sale[2].
I compiti di Eleonora alla corte includevano la gestione delle proprietà dei Medici, del commercio del grano e delle attività nei mercati delle merci. La scelta di lasciare la gestione dei beni privati della famiglia nelle mani di Eleonora permise ai Medici di nascondere l’evidente conflitto di interessi, in quanto il principale cliente di Eleonora era lo stato toscano governato dal marito. In ogni caso Eleonora dimostrò di essere una amministratrice oculata e una guida carismatica dotata di lungimiranza e intraprendenza.
Il Palazzo Pitti: la nuova reggia per i Medici
L’impresa più ambiziosa di Eleonora fu l’acquisto di vaste proprietà dalla famiglia Pitti, affare concluso nel 1550. La tenuta comprendeva un palazzo urbano quattrocentesco e vaste aree verdi retrostanti. Dal giorno dell’acquisto fino alla sua morte, nel 1562, lo sviluppo della residenza Pitti fu al centro dell’attenzione di Eleonora. Niccolò Tribolo, fu assunto per fornire i progetti per il giardino; Baccio Bandinelli divenne responsabile delle fontane e delle sculture. Eleonora volle trasformare il complesso dei Pitti in una residenza suburbana per la sua famiglia dove il marito e i figli – Eleonora diede alla luce undici figli, otto dei quali sono sopravvissuti fino alla maturità e quattro sono sopravvissuti alla madre – potessero fare sport, godere dell’aria aperta e dell’attività fisica. Gli orti erano anche pensati come fonte di cibo per la famiglia. Infatti, nel corso dei secoli i giardinieri di Boboli contribuirono a ciò che oggi chiamiamo la biodiversità delle diverse famiglie botaniche, come rose, pomodori, agrumi, attraverso lo sviluppo di nuove varietà e la conservazione di specie antiche e preziose.
Il Palazzo Pitti è stato ampliato molte volte nel corso della sua storia. La prima aggiunta fu il cortile progettato tra il 1560 e il 1568 da Bartolomeo Ammannati, l’artista prediletto di Eleonora. Il cortile fungeva da “filtro” tra gli spazi del palazzo e il giardino. Sarebbe poi stato utilizzato anche come palcoscenico per magnifici spettacoli che glorificavano il dominio dei Medici. Fu il caso delle grandiose celebrazioni delle nozze del figlio di Eleonora, Ferdinando, con Cristina di Lorena nel 1589. A imitazione delle spettacolari battaglie navali organizzate dai Romani al Colosseo, i Medici decisero di allagare il cortile della loro residenza e mettere in scena una battaglia navale tra un’armata cristiana e gli ottomani. Così Palazzo Pitti divenne un centro nevralgico per la strategia diplomatica dei Medici. Insieme al complesso degli Uffizi, il palazzo e i giardini furono al centro dell’ostentazione del potere e dell’autorità dei Medici.
“Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze” – una mostra al Museo degli Argenti
Il contributo di Eleonora al successo di Cosimo I fu sottovalutato per lunghi secoli. Oggi abbiamo un quadro più completo intorno alla sua figura grazie a numerose pubblicazioni recenti e alla mostra temporanea “Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze” curata da Bruce Edelstein. La mostra allestita al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti permette un incontro intimo con la duchessa. Visitare la mostra è come entrare nella stanza privata di Eleonora. Si ha la possibilità di fare un incontro con la famiglia di Eleonora, suo padre, suo marito Cosimo e i loro figli, conoscere in modo più approfondito gli obiettivi e le ambizioni di Eleonora. La mostra riflette anche sull’impatto di Eleonora sulla moda fiorentina e permette di ammirare i suoi gioielli e oggetti a lei cari. Vale sicuramente la pena visitarla se si è Firenze questa primavera. La mostra è aperta fino al 14 maggio 2023.
Se vuoi scoprire il mondo di Eleonora e saperne di più sulla Duchessa, contattami per un tour privato di questa importante mostra!
Consigli di lettura su Eleonora:
Bruce Edelstein, Eleonora di Toledo and the Creation of the Boboli Gardens, Livorno 2022.
Janet Cox-Rearick, Bronzino’s Chapel of Eleonora in the Palazzo Vecchio. Berkeley 1993.
Janet Cox-Rearick, Power-Dressing at the Courts of Cosimo de’ Medici and Frangois I: The “moda alia spagnola” of Spanish Consorts Eleonore d’Autriche and Eleonora di Toledo, “Artibus et Historiae”, Vol. 30, No. 60 (2009), pp. 39-69.
Eleonora di Toldo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze, ed. Bruce Edelstein, Valentina Conticelli, Livorno 2023.
Bruce Edelstein, “La fecundissima Signora Duchessa: The Courtly Persona of Eleonora di Toledo and the Iconography of Abundance”, in: The Cultural World of Eleonora di Toledo: Duchess of Florence and Siena, a cura di Konrad Eisenbichler, Aldershot 2004, pp. 71-97.
Bruce Edelstein, “Eleonora di Toledo e la gestione dei beni familiari: una strategia economica?”, in: Donne di Potere nel Rinascimento, a cura di Letizia Arcangeli, Susanna Peyronel, Roma: 2008, pp. 743-764.
NOTE:
[1] Bruce Edelstein, “Eleonora di Toledo,” Encyclopedia of Women in the Renaissance: Italy, France, and England, eds. D. Robin, A. Larsen & C. Levin, Denver 2007, p. 363.
[2] Bruce Edelstein, Eleonora di Toledo and the Creation of the Boboli Gardens, Livorno 2022, p.30.
[3] Maria Alberti, Battaglie navali, scorrerie corsare e politica dello spettacolo: Le Naumachie medicee del 1589, “California Italian Studies”, 1(1) 2010, pp. 19-27.