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la street art al femminile
Firenze, culla del Rinascimento, da alcuni anni è diventata una delle capitali italiane della street art. Il contesto storico e culturale del centro di Firenze continua ad ispirare gli artisti il cui messaggio artistico viene espresso nello spazio urbano, sui segni stradali nel caso di Clet, sugli sportelli del gas nel caso di Blub oppure nelle piazze, nelle rotonde e lungo le sponde del fiume, popolate dagli effimeri animali fantastici di Moradi il Sedicente. In questo panorama c’è anche una presenza tutta al femminile. Parlo delle Lediesis, le giovani artiste che si sono rese note attraverso la immagini delle Superwomen che strizzano l’occhio al passante.
Anche se i loro primi interventi sono comparsi in città solo 3 anni fa, nel marzo del 2018, Lediesis sono riuscite a far conoscere la loro arte al grande pubblico in tutta l’Italia. Hanno esposto le loro opere al Museo Archeologico di Napoli, sono intervenute in numerose città italiane, a Venezia, L’Aquila, Roma, Bologna o Milano.
![Madre Teresa, Lediesis,](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis11.jpg)
In questi tre anni le Superwomen delle Lediesis fanno ormai parte del patrimonio artistico di Firenze. Molto spesso mi sono resa conto che girando per la città le cerco, le spio, e quando mi capita di incontrare una nuova opera appesa sui muri, sento di aver trovato un tesoro. Mi piace l’intelligenza delle Lediesis. Le loro creazioni trattano in maniera leggera e giocosa temi seri e importanti, come la parità di genere. Le artiste ci pongono le domande sull’idea della femminilità e sul concetto dell’eroismo. Lo fanno facendoci sorridere.
Ho voluto conoscerle meglio, perciò ho deciso di intervistarle. Nel pieno rispetto del loro anonimato, abbiamo chiacchierato un po’. Ecco a voi la mia intervista con Lediesis:
Agata: Care Lediesis, innanzitutto grazie per questa intervista.
In questi due anni della vostra attività abbiamo imparato a conoscervi un po’. Rimanete anonime ma ci avete svelato il vostro rapporto di amicizia. Sappiamo anche che unite due profili diversi, quello artistico e quello nel campo della comunicazione. Le vostre supereroine sono già comparse in diverse città italiane, a Firenze ovviamente, ma anche a Roma, Napoli, Milano, Bologna, Venezia e altre. Posso chiedervi perché avete scelto di agire nel campo dell’arte di strada? Cosa vi attira, vi piace nella street art?
Lediesis: Siamo due amiche: una ha fatto studi d’arte accademici e il suo obiettivo è sempre stato di potersi esprimere e vivere attraverso l’arte. L’altra proviene dal mondo della comunicazione ma si è sempre occupata d’arte. In fondo l’arte è comunicazione!
La nostra forza sta esattamente nel congiungere questi due mondi, apparentemente distinti, per creare insieme qualcosa di unico.
La street art è completamente sdoganata all’interno della scena artistica italiana e internazionale, ma continua a conservare delle specificità grazie ad un contatto più diretto, informale e quotidiano con lo spettatore ma anche per una maggiore “libertà” creativa e di espressione, per cui riesce a spingersi là dove gli artisti più tradizionali sembrano avere il timore di avventurarsi.
La street art è quindi un mezzo di comunicazione con un’energia incredibile. Il fatto che si realizzi per strada è un motivo in più per veicolare messaggi positivi. Gli street artists hanno una grandissima responsabilità perché sono sotto gli occhi di tutti.
![Lediesis, Frida Kahlo](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis07.jpg)
A: Il panorama della street art fiorentino è molto vivace. Il centro storico di Firenze diventa campo di azione per voi, Clet, Moradi il Sedicente, Blub. E’ ormai difficile immaginare Firenze senza la presenza degli artisti di strada. E’ per voi importante il fatto che operiate a Firenze, culla del Rinascimento, città di Donatello, Michelangelo e Leonardo?
Lediesis: In Toscana e in particolare modo a Firenze, la bellezza e l’armonia è ovunque. Vivere in quest’atmosfera ci ha formate ed educato alla grazia e all’eleganza, quindi abbiamo sviluppato una certa sensibilità nel realizzare un’opera per strada, cercando di porre la massima attenzione al contesto in cui operiamo. Siamo molto attente al luogo dove attacchiamo prediligendo finestre o archi ciechi che incorniciano le nostre Superwomen, perché valorizzano sia le nostre opere sia il posto in cui interveniamo.
A: Nonostante l’importanza della street art per Firenze, l’attività degli artisti viene ancora spesso ostacolata dalle autorità comunali. Come vivete il rapporto con l’amministrazione fiorentina? Come vi immaginate questo rapporto nel futuro?
Lediesis: A parte l’anno scorso, in cui abbiamo realizzato con la Fondazione Il Cuore si scioglie una campagna per promuovere la raccolta fondi dei progetti e delle iniziative di solidarietà, interveniamo sempre in spazi non legali, cercando di valorizzarli.
Per questo il rapporto con l’amministrazione è schizofrenico. Pensa che nei giorni in cui era in corso la mostra SuperWomen alle Murate, che era patrocinata dal Comune e allestita in uno degli spazi espositivi gestiti dall’amministrazione, siamo state segnalate perché avevamo attaccato alcune opere nei dintorni delle Murate.
Secondo la nostra sensibilità, quando l’intervento di street art, seppur illegale, è realizzato seguendo un criterio di estetica, l’irregolarità è una costruzione mentale. Per esempio ci sono tantissimi cartelloni pubblicitari molto più invasivi, ma siccome sono in spazi legali sono consentiti.
Quindi, dopo la mostra, sempre a Firenze, abbiamo trovato altre modalità per esporre la nostra arte. Infatti abbiamo lanciato due nuove Superwomen in formato manifesto in una sorta di mostra all’aperto che si avvale degli spazi del Comune dedicati alle affissioni. Una è Lashana Lynch, l’attrice che interpreterà il nuovo agente 007 (in uscita nelle sale ad aprile del 2021), travolta da una valanga di critiche, l’altra è la giovane Ellie Goldstein, la modella di Gucci con la sindrome di Down.
L’esposizione s’intitola Stop for a new hope, ovvero Fermati per una nuova speranza. In questi giorni in cui finalmente si sono riaperti i musei, la mostra prosegue grazie ad una serie di locandine attaccate su alcuni espositori di proprietà della testata Informacittà e collocati nelle più prestigiose istituzioni culturali fiorentine. Dagli Uffizi a Palazzo Strozzi, dal Bargello al Museo Novecento.
![Lediesis, Liliana Segre.](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis13-768x1024.jpg)
A: La vostra arte parla prevalentemente di donne, anzi, delle “supereroine” dei nostri tempi, donne molto diverse tra loro. Margherita Hack, Frida, Madre Teresa, sono appunto rappresentate come delle Superwomen; volgete lo sguardo verso le donne della scienza, ma rendete anche omaggio a Sora Lella, l’icona di una donna romana, e contemporaneamente giocate con l’immagine della Barbie. Qual è il denominatore comune che unisce figure tanto differenti?
Lediesis: Non seguiamo mai una scelta pensata, ma il nostro istinto. La nostra ricerca di cambiamento si riflette nella pittura e nella selezione dei personaggi che decidiamo di dipingere: donne libere e illuminate che danno un messaggio positivo, di crescita individuale che si specchia anche sulla crescita spirituale della società. Le eroine dipinte hanno lasciato, ognuna nel suo campo, in eredità esempi e pensieri che è giusto condividere, ricordare, omaggiare.
Anche la scelta di dipingere la fiammeggiante S di Superman sul loro petto, simbolo principe del supereroe maschile, è avvenuta d’impulso, con l’idea di giocare sul ribaltamento e la disidentificazione dei ruoli.
Tutte, con fare sbarazzino, strizzano l’occhio al passante che si ferma ad osservarle, instaurando con loro un legame intimo, amichevole e complice.
![Lediesis, Peggy Guggenheim, Venezia.](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis15.jpg)
A: La figura dell’eroe e le virtù eroiche hanno una lunga tradizione, dall’epica omerica fino ai fumetti e film della Marvel. Siamo a Firenze, città che per secoli si servì di eroi, come David o Perseo, per rappresentare idealmente le proprie virtù, per mandare al mondo l’immagine ideale di sé stessa. Che rapporto c’è tra la vostra idea di eroe e la tradizione? Cosa hanno in comune Giovanni Falcone, uno dei protagonisti delle vostre opere, con Ettore o Ulisse, Ercole, David e Superman?
Lediesis: Falcone e Borsellino, Madre Teresa, Hattie McDaniel, Laika, tanto per citarne alcuni sono gli eroi dei nostri tempi. Persone comuni che possono cambiare il mondo, agendo in prima persona. Non vediamo così tanta differenza con Ettore o Ulisse, di cui, tra l’altro, Omero ha raccontato soprattutto le sfumature umane.
![Lediesis, Falcone e Borsellino, via Santa Monaca, Firenze.](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis14.jpg)
A: Nella vostra arte c’è un numero che ritorna, il numero 8: i vostri cicli spesso parlano di otto donne; nel passato avete lavorato in otto diverse città, nello stesso tempo. Cosa nasconde, per voi, questo numero?
Lediesis: L’otto per noi rappresenta il simbolo dell’infinito, della completezza e della perfezione: tutte caratteriste insite nella natura femminile. Un numero esotericamente potentissimo che è diventata la nostra cifra.
A: L’arte di strada si basa sul concetto di libertà. La street art è solitamente illegale e non ufficiale. Le vostre Superwomen sono però entrate negli spazi museali: nel marzo 2020 le vostre opere sono state esposte al Museo Archeologico di Napoli, nell’autunno dell’anno scorso una vostra mostra è stata organizzata alle Murate a Firenze. Mirate a produrre arte attraverso canali istituzionali? Che rapporto avete con il mondo dei musei? Secondo voi è possibile fare una mostra di street art?
Lediesis: Non è dove esponi che è importante, ma il contenuto che proponi e come lo proponi. Per noi è fondamentale attaccare per strada ma anche esporre in un museo per far conoscere la street art anche dove non te l’aspetti, cercando di creare un allestimento fresco che non snaturi il lavoro che fai in strada.
Abbiamo avuto l’onore di allestire in luoghi incredibilmente prestigiosi dove siamo cresciute tanto sia dal punto di vista umano che da quello artistico, perché abbiamo avuto importantissime occasioni di confronto. Come con il direttore del Museo Archeologico di Napoli, Paolo Giulierini, una persona unica e preziosa, con una formidabile attenzione per i linguaggi artistici contemporanei.
![Lediesis, Sora Lella, Roma.](https://www.guidemeflorence.com/wp-content/uploads/2021/02/guide-me-florence-lediesis06-768x1024.jpg)
A: La fama di alcuni artisti della street art, come Banksy, ha fatto sì che queste opere, per definizione effimere e clandestine, abbiano acquisito un valore commerciale non indifferente. Qual è il vostro punto di vista sul rapporto tra la street art e il mercato dell’arte? E’ possibile collezionare la street art?
Lediesis: Prima di Banksy, ci ha pensato il maestro Keith Haring a sdoganare tutte queste costruzioni mentali.
Grazie per la vostra intervista! Non vedo l’ora di trovare le vostre nuove opere sui muri fiorentini!
Se volete conoscere meglio la street art fiorentina, contattatemi! Sarò felice di organizzare per voi un itinerario che vi porti alla scoperta dell’arte delle Lediesis e degli altri street artists attivi in città!