- agata@guidemeflorence.com
- +39 348 135 1329
- Lunedì – Sabato 9:00 – 21:00
Monte Ceceri, Fiesole: Una passeggiata tra natura e storia
Firenze è senza dubbio la capitale mondiale del turismo culturale. La città attira i visitatori da tutto il mondo grazie ai suoi musei e la ricchezza delle sue collezioni d’arte. Pochi sanno, però, che nei dintorni di Firenze si possono organizzare con facilità delle piacevoli escursioni a piedi. Uno dei miei trekking preferiti è quello su Monte Ceceri, nelle vicinanze di Fiesole, un itinerario che unisce la natura alla storia. Durante la passeggiata si incontra Leonardo da Vinci e si possono vedere le cave di pietra serena, una pietra arenaria di colore grigio, ampiamente usata dagli scultori e architetti fiorentini.
La partenza da Fiesole
Potete partire per il trekking da Piazza Mino da Fiesole a Fiesole. Da Firenze ci potete arrivare in autobus. La linea 7 vi ci porterà in ca. 15-20 minuti. L’autobus parte dalla Piazza San Marco, dalla fermata in via Giorgio la Pira) e arriva direttamente in Piazza Mino da Fiesole dove fa capolinea.
Da lì dovete dirigervi verso via degli Scalpellini:
Monte Ceceri
Via degli Scalpellini vi porterà nel cuore di Monte Ceceri. Questa collina prende il nome da un particolare tipo di cigno, chiamato cecere, somigliante, a causa di una protuberanza sul becco, ad un cece: visto che la forma del monte è simile a questo rigonfiamento sul becco del cigno, la montagna viene chiamata Monte Ceceri. La collina è coperta da un folto bosco e tra gli alberi potete ammirare una bellissima vista su Firenze e sulla valle dell’Arno.
Fiesole e la pietra serena
Durante il vostro trekking su Monte Ceceri tra gli alberi vedrete tante cave di pietra serena, oggi dismesse. La tradizione di scavo e lavorazione di questa morbida pietra arenaria nella zona di Fiesole e Maiano risale già all’epoca etrusca. Nel museo archeologico di Fiesole, infatti, potete ammirare numerosi esempi delle stele funerarie scolpite in pietra serena datate al VI secolo a. C. (qui potete leggere il mio articolo su una gita archeologica a Fiesole).
La pietra serena è un’arenaria abbastanza morbida, caratterizzata da un caldo colore grigio. Visto che la pietra era sempre ampiamente accessibile nella zona ed era facilmente lavorabile, nei secoli divenne il materiale preferito di numerosi scultori e architetti fiorentini. Filippo Brunelleschi introdusse gli elementi architettonici scolpiti in pietra serena in tanti suoi progetti come la Basilica di San Lorenzo e la Sagrestia Vecchia. Donatello scolpì in pietra serena la magnifica Annunciazione per la famiglia Cavalcanti che decorava il tramezzo nella Basilica di Santa Croce. La pietra serena veniva usata molto spesso per la decorazione dei camini, cornici delle porte e delle finestre. E’ davvero una delle pietre più comuni usate a Firenze.
Durante il XV secolo Fiesole, Settignano e Maiano divennero degli importanti centri di scavo e della produzione scultorea. Non a caso tanti scultori e architetti rinascimentali vengono proprio da queste zone, come Mino da Fiesole, Giuliano da Maiano, Benedetto da Maiano oppure Desiderio da Settignano. Anche Michelangelo sosteneva che il suo innato talento per la scultura ebbe origine a Settignano, dove la sua famiglia si trasferì poco dopo la nascita dell’artista. A Settignano il piccolo Michelangelo venne affidato ad una balìa; perciò lo scultore diceva che aveva assorbito la passione per la lavorazione della pietra dal latte della donna.
Le cave di pietra serena su Monte Ceceri erano ancora attive nel Novecento. Nel 1929 quaranta cave rifornivano il mercato con la pietra e il pietrame. Successivamente lo scavo cessò e le autorità locali promossero un progetto di riforestazione. Le foreste, perdute a causa dell’intensa attività di scavo, furono così ripiantate e la collina ritornò verde e ombrosa.
Durante il vostro trekking su Monte Ceceri incontrerete anche la cava latomia di Fratelli Braschi, scavata nella profondità della collina. Le cave vennero create attraverso dei progressivi tagli, che aprivano le volte della cava. Il lavoro dei cavatori era, e ancora è, molto pericoloso. Per questo motivo gli scalpellini dovevano agire con precisione ed esperienza: quando trovavano una frattura nella roccia durante lo scavo di una latomia, lasciavano un pilastro che sosteneva la volta della cava. Lo strato di pietra sopra la volta doveva avere almeno 60 cm di spessore, garantendo così la resistenza all’intera struttura. Nonostante l’esperienza e la cautela, negli anni sono collassate numerose volte delle latomie che hanno provocato anche pericolose frane.
Se salite in cima alla collina troverete anche numerose cave tagliate, dove potete chiaramente osservare diversi strati di sedimentazione. Possiamo solo immaginare quanto fosse difficile il lavoro degli scalpellini. Dopo aver aperto una cava, il loro compito era quello ti trovare lo strato di pietra serena per poi scavare i blocchi di pietra abbastanza grandi da permetterne la lavorazione.
Monte Ceceri e Leonardo da Vinci
Quando raggiungete la cima di Monte Ceceri vi troverete su una bellissima terrazza con i tavoli da picnic e una spettacolare vista su Firenze. Questo è il Piazzale Leonardo da Vinci.
Secondo la tradizione, Leonardo scelse la cima di Monte Ceceri per provare il funzionamento della sua macchina volante. Sembra che nel 1505 il suo amico, Tommaso Masini, fosse abbastanza coraggioso da mettersi in volo su questo strano macchinario costruito con due giganti ali ricoperte di cuoio che si potevano manovrare con dei pedali e delle leve. E’ possibile che Masini sia riuscito a planare per circa un chilometro prima di atterrare in maniera piuttosto brusca ai piedi della collina. Probabilmente questo fu il primo volo planato nella storia della umanità.
In cima a Monte Ceceri troverete un’iscrizione commemorativa e qualche panello esplicativo sull’interesse di Leonardo rivolto al volo.
Maiano
La vostra passeggiata su Monte Ceceri può semplicemente girare intorno alla collina, ma se volete scoprire la zona più a fondo, vi consiglio di seguire il percorso alpino n. 7 che vi porterà in valle verso Maiano.
Maiano è un paese medievale con una pieve dedicata a San Martino. Oggi la località è dominata dalla Villa di Maiano che fa parte della Fattoria di Maiano.
Se continuate a camminare verso la valle, passerete accanto alla Villa il Salviatino. Nel 1531 questa vasta proprietà, con una villa ormai in rovina, fu acquistata da Almanno di Averardo Salviati che ricostruì la villa secondo il progetto di Gherardo Silvani. Oggi questa monumentale dimora è trasformata in un hotel di lusso, ma la struttura preserva ancora la memoria dei suoi illustri proprietari. Uno di loro fu Ugo Ojetti, scrittore, critico d’arte e giornalista. Durante la sua vita Villa il Salviatino divenne un vero e proprio centro culturale di Firenze, un punto di ritrovo di intellettuali, scrittori e artisti. Ojetti, inoltre, raccolse nella villa un’interessante collezione d’arte.
Se continuate a camminare su Viale Ojetti, all’angolo con Viale Eleonora Duse troverete la fermata dell’autobus dove potete prendere il bus n. 17 che vi porterà in Piazza San Marco.
Spero che vi piacerà questo trekking su Monte Ceceri!
Stai pianificando la tua visita a Firenze o una vacanza in Toscana? Contattami! Sarò felice di organizzare i tuoi tour privati e le viste museali!