Percorsi fuori dalla ressa in Italia Centrale

Un giorno a Città della Pieve in Umbria

Città della Pieve, Umbria, Italy
Città della Pieve

La Toscana è una delle destinazioni turistiche più frequentate in Italia. Firenze, Pisa, Siena e Lucca possono diventare molto affollate durate l’alta stagione turistica tra Aprile e Settembre. Mentre molti di noi sognano delle vacanze rilassanti, lontane dalla ressa, dalla corsa del ritmo quotidiano, dalla confusione, spesso questo sogno si infrange a contatto con la realtà.

Fortunatamente ci sono molti modi per evitare le code e la ressa durante le vostre vacanze in Italia! Prima di tutto potete organizzare il vostro viaggio toscano durante l’inverno, tra Novembre e Marzo, quando le città sono più vuote e molto molto più economiche. Se, invece, volete visitare l’Italia centrale in primavera e estate, potete provare a uscire dai sentieri più battuti. E’ più semplice di quanto potrebbe sembrare! Se preparate il vostro itinerario molto attentamente, potete vivere la vostra vacanza dei sogni!

Questo è il mio secondo articolo dedicato ai percorsi meno gettonati. Pochi mesi fa vi ho portati alla scoperta del parco di Pratolino vicino a Firenze, conosciuto solo da pochi turisti. Questa volta ci spostiamo nel nord dell’Umbria, vicino al confine con la Toscana, per scoprire Città della Pieve, un piccolo paese situato sulla cima di un colle, che ha dato i natali al pittore Pietro di Cristoforo Vannucci, conosciuto come Perugino, dove potete godervi un intero giorno tra arte e alcune gustose prelibatezze gastronomiche in un modo del tutto rilassato.

Città della Pieve e l’arte di Perugino

Città della Pieve si è sviluppata attorno all’anno 1000 vicino alla Pieve dei Santi Gervasio e Protasio. La sua forma peculiare di castello fortificato ha dato il nome al borgo, chiamata in latino Castrum Plebis Sancti Gervasii, che nell’italiano moderno è diventato Castel della Pieve e poi, quando il paese ricevette il titolo di città nel 1600, Città della Pieve. Il borgo fu collocato in una posizione molto strategica, al confine tra lo stato di Siena, che confluì poi nel Granducato di Toscana, e lo Stato della Chiesa che controllava l’Umbria. Per questa ragione, la città finì spesso sotto il governo di alcuni capitani di ventura e, nel 1527, passò nei domini dello Stato Pontificio.

Qui, intorno al 1452 nacque Pietro di Cristoforo Vannucci che diventò un celebre pittore, conosciuto come Perugino.

Città della Pieve, Umbria, Italy door decorated with florwers
Città della Pieve in Umbria è il luogo ideale dove potersi rilassare fuori dalla ressa.

Il pittore fece il suo apprendistato a Perugia e poi si trasferì a Firenze dove, nel 1472, divenne membro della Compagnia di San Luca, la quale era una corporazione dei pittori dell’epoca. A Firenze, Pietro Vannucci andò a bottega, forse, di Andrea Verrocchio, dove incontrò il giovane Leonardo e altri artisti della cerchia di Verrocchio. Durante la sua carriera, Perugino decorò con i suoi affreschi le pareti della Cappella Sistina in Vaticano e con i suoi dipinti varie chiese di Firenze e Perugia. Nonostante i suoi numerosi viaggi e un notevole successo, Perugino mantenne stretti contatti con la sua città natale. Per questo motivo, durante la visita a Città della Pieve, è potete ammirare alcuni lavori di Perugino eseguiti per le istituzioni religiose locali.

Il Duomo di Città della Pieve

Cathedral in Città della Pieve, Umbria, Italy
Interno del Duomo con la pala dell’altare maggiore di Perugino.

Il Duomo fu costruito durante il XVI secolo al posto dalla pieve medievale ed è dedicato ai Santi Gervasio e Protasio. La sua architettura è un tipico esempio di stile del Rinascimento maturo, a croce latina con le cappelle laterali lungo la navata centrale.
Di Perugino potete trovare, nella prima cappella sulla sinistra, il Battesimo di Cristo del 1510, circa, e all’altare maggiore la Vergine con Bambino e i santi Pietro, Paolo, Gervasio e Protasio.

Pietro Perugino, Baptism of Christ, Città della Pieve, Cathedral.
Pietro Perugino, Battesimo di Cristo.

Oratorio di Santa Maria dei Bianchi

Uno dei dipinti più belli lasciati da Perugino a Città della Pieve è l’Adorazione dei Magi dipinta per la Confraternita dei Bianchi. Potete ammirarlo nel loro oratorio dedicato alla Vergine Maria. Il movimento dei Bianchi percorse l’Italia nel 1399 quando molte persone si convinsero del fatto che il mondo sarebbe finito nel 1400. Spaventati dall’idea della morte e delle pene infernali, in pochi mesi migliaia di credenti iniziarono a organizzare delle processioni di penitenti: pregavano la misericordia di Dio mortificando la loro carne e flagellando a sangue i propri corpi.

White robes of the white penitents
Le vesti bianche dei membri della Confraternita.

Dopo il 1400, quando fu chiaro che il mondo non sarebbe finito, questa confraternita di penitenti continuò a operare e iniziò a aiutare la sua comunità con opere di carità. La Confraternita dei Bianchi fondò, così, a Città della Pieve, un ospedale, una sorta di ricovero per i pellegrini, per i poveri e per i malati.

Pietro Perugino a la Confraternita dei Bianchi

Nel 1835, in una scatola sepolta sotto il pavimento dell’oratorio, i confratelli trovarono due lettere di Perugino indirizzate al sindaco di questa pia associazione, scritte nel 1504, ossia nell’anno in cui il pittore stava lavorando al suo affresco per la Confraternita. Grazie a questa importante scoperta, possiamo comprendere chiaramente le varie fasi della creazione dell’opera fin dal momento della commissione.

One of Pietro Perugino's letters transferred into the wall.
Il testo delle lettere di Perugino al sindaco della Confraternita trasferite sulle lastre di marmo.

Il contratto per l’affresco fu firmato nel 1504 e inizialmente venne previsto per l’artista un compenso di 200 fiorini per l’intera decorazione. Nella sua prima lettera Perugino, dichiarando di essere il compaesano dei confratelli, accettò di ridurre il suo salario a 100 fiorini, pagati in quattro rate: 25 fiorini dovevano essere pagati immediatamente e il resto doveva essere dilazionato in rate nei tre anni successivi. Pochi mesi dopo, nella seconda lettera, l’artista accettò di ridurre il suo compenso di altri 25 fiorini in cambio di un mulo che sarebbe servito a portare Perugino al lavoro tutti i giorni. Perugino dipinse e completò l’affresco in soli ventinove giorni lavorativi!
Tre anni dopo, nel 1507, alla scadenza del termine dell’ultimo pagamento, i confratelli non volevano saldare l’ultima rata e in cambio promisero a Perugino un appartamento in città richiedendo anche l’esecuzione di alcuni affreschi decorativi nelle loro case. Così, alla fine dei conti, Perugino guadagnò solo 50 fiorini, un mulo e un appartamento, e dovette pure fare dei lavori aggiuntivi!

L’Adorazione dei Magi

Pietro Perugino, Adoration of the Magi, Città della Pieve.
Pietro Perugino, Adorazione dei Magi, 1504, affresco, Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Città della Pieve.

L’affresco di Perugino nell’oratorio rappresenta l’Adorazione dei Magi. In primo piano vediamo la Vergine che tiene il Bambino Gesù sul suo grembo e i tre Re Magi che offrono i loro doni. Dietro di loro si trova la grotta della natività, e un bellissimo paesaggio con la vista del Lago Trasimeno. Sullo sfondo si vedono i pastori e il momento dell’adorazione è osservato da una varia e colorata folla di astanti.
L’equilibrio di forme e l’armonia compositiva dei colori dell’affresco confermano le eccezionali doti pittoriche di Perugino. L’atmosfera generale di pace e gioia, che caratterizza molte opere dell’artista, sarebbe passata, di lì a breve, dalla sua arte a quella di un suo grande discepolo, Raffaello. In effetti, è possibile ipotizzare che il giovane Raffaello abbia potuto assistere il suo maestro nell’esecuzione di questa decorazione.

Cross carried in procession by the confraternity members
La croce portata in processione dai confratelli durante le feste religiose.

Nell’oratorio possiamo anche vedere le vesti dei membri della confraternita e le gigantesche croci portate in processione nelle feste religiose. Sulle pareti si trovano i testi delle due lettere di Perugino trasferite su lastre di marmo.

Città della Pieve e i suoi stretti vicoli

Città della Pieve è famosa per i suoi stretti vicoli. Uno di questi è così stretto che due persone fanno fatica a passare una accanto all’altra senza toccarsi. Leggenda vuole che questo vicolo era usato da uomini single per rubare un bacio alle donne che passavano di lì. Per questo il vicolo è chiamato Vicolo Baciadonne

Vicolo Baciadonne, Città della Pieve, Italy.
Vicolo Baciadonne

In giugno, nel giorno di San Luigi Gonzaga, il santo patrono di una delle contrade della città, i cittadini organizzano l’Infiorata. Durante questa festa dei fiori, le strade sono letteralmente ricoperte di tappeti di fiori colorati. In più, durante ogni primavera e estate la città organizza una gara a chi compone la più bella decorazione floreale alle finestre, sulle porte e nei balconi. La città diventa, così, interamente decorata con infiniti fiori e piante.

Flower decoration in Città della Pieve.
Una porta di Città della Pieve decorata di fiori.

INFORMAZIONI PRATICHE:

Come arrivare? Prendete l’Autostrada A1 fino a Chiusi. Poi continuate verso Sud sulla SP146 e la SR 71.
Ufficio di informazioni turistiche: http://www.cittadellapieve.org/


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